politica

Il consigliere provinciale Montegiove chiede ampio dibattito sulla stazione di Orvieto

giovedì 1 settembre 2005
Il depotenziamento della stazione ferroviaria di Orvieto va contrastato; oltre a creare disagi e a ridurre i livelli di qualità dei servizi, nuocerà all’immagine e al prestigio della Città del Duomo e del suo Comprensorio. Queste le considerazioni che emergono da una mozione presentata sull’argomento dal Capogruppo di AN in Consiglio provinciale, Mario Montegiove, il quale critica l’iniziativa di “Rete Ferroviaria Italiana” finalizzata ad attuare il cosiddetto “depresenziamento notturno”: cioè non prevedere la presenza del capostazione dalle ore 21 alle 6 del giorno successivo e chiudere le sale d’aspetto durante lo stesso orario. “Tale decisione - commenta l’esponente di AN - per un impianto di tale strategica importanza può comportare seri rischi all’esercizio ferroviario, tenuto anche conto dell’attuale allarme di terrorismo. L’atteggiamento e le dichiarazioni di alcuni rappresentanti delle Istituzioni locali rappresentano le classiche lacrime di coccodrillo - commenta Montegiove - vista l’assenza di ogni iniziativa dall’agosto del 2003, quando l’RFI comunicò alla Provincia di Terni che intendeva gestire a distanza la stazione di Orvieto”.
Di qui la proposta di aprire in Consiglio provinciale, dopo una relazione della Giunta, un ampio dibattito sulle azioni da mettere in atto “per salvaguardare la completa operatività della stazione orvietana e sollecitare un suo potenziamento, migliorando la qualità dei servizi offerti”.