politica

Dall'economia dell'assistenzialismo a quella della qualità e del rischio d'impresa

lunedì 29 agosto 2005
Interviene, sulla situazione politica orvietana di questa “calda” e movimentata estate, anche Antonio Barberani, con un editoriale che pubblichiamo in correlata.
Il coordinatore di Forza Italia, tracciando un quadro drammatico della situazione della città e del passato quadro politico che definisce del “Divide et impera”, svolto più nei “corridoi” che in campi aperti, esorta la classe politica e chi in genere di politica si occupa a lavorare senza preclusioni e senza pregiudizi a ricostruire un’economia in evidente crisi attraverso alcune direttrici che, a suo avviso, potrebbero essere la viabilità con il Casello Nord, il turismo con le filiere dell’ambiente e dell’agroalimentare, la riqualificazione di aree fatiscenti come il Borgo e un grande ed efficiente progetto incentrato sulla ex Caserma Piave.
Secondo Barberani è necessario passare da un’economia delle rendite, della conservazione dei privilegi e dell’assistenzialismo, ad un’economia in cui l’impresa privata sappia veramente giocare un ruolo di modernizzazione, rischiando sulla qualità e sulla competitività senza subire i condizionamenti della politica.
Di nuovo attuale, infine, per Barberani la 'questione morale': è infatti necessario, a suo avviso, che nella città “si ricostituisca un sistema di regole, sia amministrative che relazionali”. “Non è possibile – conclude Barberani - che ad Orvieto ogni scelta politica debba per forza coinvolgere procure, comitati, imprenditori delusi, vip poco simpatici o poco vip. Con regole chiare e procedure trasparenti si potrebbe evitare questa indecenza. Continuare così significa toccare il fondo. Qualcuno continuerà certamente a vincere le elezioni, ma dovrà accollarsi la responsabilità storica di questo fallimento”.