politica

PRG: una valanga di osservazioni. Le presenta Altra Città

lunedì 1 agosto 2005
Non sarà solo il Comitato dell’Alfina ad impugnare il Piano Regolatore Generale di Orvieto, per quanto lo riguarda in merito alla questione relativa alla possibile grande cava a Benano: le osservazioni del battagliero gruppo benanese saranno presentate al Sindaco e illustrate alla stampa domani mattina, martedì 2 agosto.
Un’osservazione è già stata presentata nei giorni scorsi, relativamente all’ipotizzata Residenza Sanitaria Assistita in zona Poggente, dall’Associazione Maria Cristina Piccolomini e, questa mattina, anche l’Associazione Politico–Culturale Altra Città ha presentato, firmate dal presidente Andrea Scopetti, le sue note ufficiali contro la variante del PRG adottata con deliberazione del Consiglio Comunale nel marzo 2004.

Gli strali di Altra Città sono diretti in primo luogo contro l’anomalia procedurale, che prevede il “recepimento e contestualmente la “riadozione” della delibera di Consiglio Comunale n° 23 dell’ 08/03/2004 e che, secondo l’Associazione, doveva essere invece annullata. E “non costituisce – si afferma nella serie di osservazioni - un mero fatto formale, ma evidenzia l’inaccettabile campagna propagandistica messa in atto dall’Amministrazione Comunale a ridosso delle passate elezioni amministrative”.
La prima richiesta riguarda dunque il richiamo e l’annullamento della delibera 23.
Ulteriori osservazioni sono rivolte a quella che Altra Città definisce “la ingiustificata politica di espansione urbanistica del Comune di Orvieto, nonostante l’evidente ristagno demografico del nostro territorio e la totale mancanza di studi di settore, peraltro previsti dalla nuova legge urbanistica regionale (vedi L.R. 11/2005)”.
Una vera e propria colata di cemento – viene definita – “decine di migliaia di metri cubi che nel breve termine avvolgeranno la città e che, sommate alle decine di nuovi ettari per aree industriali/artigianali, ai nuovi ingombri viari, alle altre edificazioni, sottrarranno in pochi anni prezioso territorio all’attività primaria e alla tutela del paesaggio”.
A partire da queste notazioni Altra Città domanda dunque chiarimenti sullo stralcio della zona di San Giorgio, che sembra rispondere a logiche non facilmente comprensibili e non correlate all’andamento demografico. Chiede inoltre di azzerare gli interventi in località Poggente, che oltre a deturpare un ampio dosso panoramico, rispondono secondo l’Associazione a “evidenti forzature urbanistiche, addolcite prima con la previsione di una zona per RSA e poi più volte modificate a favore di inaccettabili speculazioni che favoriscono la sovrapposizione dei livelli imprenditoriali, istituzionali e politici”.

In merito all’art. 13.4 “Zone speciali S4. Attrezzature di quartiere per il parcheggio”, Altra Città richiede la soppressione della previsione di realizzazione volumetrica, che risulterebbe in contrasto con il carattere di superfici di interesse pubblico, giacché i parcheggi andrebbero previsti in aree libere, salvo che non risultino privati e quindi interni ai fabbricati e computati insieme ad essi.
Un’osservazione riguarda anche il Parco Urbano del Paglia, rispetto al quale si chiede di ridurre i casi di deroga dal piano attuativo per non svilirne la natura e di considerare la previsione di una piscina scoperta.
Torna in ballo anche “Orvieto Ecocity”, nel cui spirito si propone di adottare, in tutti i casi di nuova edificazione, tecniche e soluzioni di bio-edilizia e bio-architettura, oltre alla realizzazione in generale di opere, servizi e urbanizzazioni che consentano la tutela delle risorse naturali e dei criteri della sostenibilità.
L’ultima considerazione riguarda la previsione della cava di basalto a Benano, che ovviamente si chiede di non attuare.