politica

Consiglio sulla viabilità, soprattutto Complanare. Parte il primo stralcio

lunedì 27 giugno 2005
di Laura Ricci

In una Sala Consiliare attenta ma con un pubblico ridotto, forse frenato alla partecipazione dal caldo cittadino, si è svolto in questo afoso pomeriggio di giugno il Consiglio Comunale aperto che il presidente Evasio Gialletti aveva convocato, per discutere della viabilità extracittadina e cittadina in merito a questioni quali il “Raccordo stradale tra la strada 205 Amerina, la strada 71 Umbro-Casentinese, la strada del Piano n. 44”, la cosiddetta complanare.
Un Consiglio importante, che non ha visto una partecipazione folta né di cittadini né di consiglieri, al quale sono però intervenuti quei rappresentanti parlamentari e delle istituzioni regionali e provinciali che avranno il compito di stabilire sinergie per contribuire a risolvere il problema delle infrastrutture viarie di Orvieto, non più adeguate allo sviluppo complessivo del territorio e alla sicurezza: l’onorevole Katia Bellillo, il presidente della Provincia di Terni Andrea Cavicchioli, l’assessore regionale alle Infrastrutture Giuseppe Mascio, il consigliere regionale Nevi. Presente ad illustrare la complanare e alcune soluzioni ipotizzate per la viabilità cittadina l’ingegner Filippi dell’Università di Roma, da anni collaboratore del Comune di Orvieto rispetto alle problematiche della viabilità e del traffico e, in sala , l’assessore alla Viabilità della Provincia di Terni Loriana Stella.
Si è parlato poco dell’ex statale Amerina, argomento forse fin troppo sviscerato, “consumato” dalle molte elaborazioni e prese di posizione e di forza che sono state necessarie per risolvere almeno il problema della messa in sicurezza, che però non rimuove, come ha ribadito ancora una volta il sindaco Stefano Mocio, la necessità di quel progetto definitivo e risolutivo per il collegamento con Perugia al quale si deve continuare a lavorare. Si è parlato di più della Complanare, l’asse viario che baypassando le zone calde del traffico dei quartieri di Ciconia , dello Scalo e di Sferracavallo dovrebbe, allo stesso tempo, rendere più veloce il traffico dei trasporti industriali, alleviare il traffico cittadino e innalzare la soglia di respirabilità dell’aria per gli abitanti. L’opera più rilevante che l’amministrazione si appresta ad appaltare e di cui, nei prossimi giorni, sarà pubblicato il bando a livello europeo per la progettazione definitiva. Il professor Filippi ha spiegato come, per la valutazione di fattibilità trasportistica della nuova infrastruttura, siano stati studiati vari scenari di intervento da realizzare a stralci, e quale si sia deciso di attuare al momento in relazione alla cifra di cui si dispone e alle sue finalità.
L’opera nel suo complesso prevede un’infrastruttura stradale che iniziando dall’ex 205 Amerina a valle del casello autostradale, attraversando in sottopasso l’autostrada e costeggiandola fino alla località Pian dei Poveri, attraverserà di nuovo l’autostrada in sottopasso verso la strada comunale di Ponte Giulio per proseguire a ovest fino alla S.S. 71.
La Complanare partirà, con 13 milioni di euro di provenienza regionale e comunitaria, con la progettazione definitiva e la successiva realizzazione di uno stralcio di raccordo fra l’Amerina, la 71 Umbro-Casentinese e la strada del Piano n. 44, stralcio che favorirà l’alleggerimento del traffico nella zona sud est e nel centro abitato di Ciconia , spostando più a sud il collegamento trasversale con la S.S. 71, che ora avviene a Orvieto Scalo. E’ questo al momento l'unico intervento possibile, considerando sia l’entità della cifra a disposizione, sia la finalità del finanziamento, destinato a migliorare l’accessibilità al polo ospedaliero. I tempi previsti dal cronoprogramma arrivano fino all’ottobre 2008, individuato per la fine dei lavori.
Lo stralcio, come è stato da più parti sottolineato, non risolve assolutamente il problema del traffico a Sferracavallo, che anzi si aggraverà per la fine, ormai imminente, della variante di Castel Viscardo, che riverserà molto transito di mezzi pesanti proprio in questa frazione. Non è dunque che il primo passo per un’opera che, a detta dell’intero Consiglio – e anche a norma di buon senso – andrà assolutamente conclusa, pensando fin da ora a reperire i fondi necessari per gli stralci successivi.

L’impressione che si ricava da questo pur importante Consiglio, alla vigilia dell’iter definitivo di un’opera molto attesa, non è entusiasmante: nel senso che come sempre si assiste, non per cattiva volontà ma per mancanza di fondi, a quella frammentazione che è il male tipico ed endemico del nostro Paese. Castel Viscardo sta per finire la sua variante, Orvieto – che a rigor di logica avrebbe dovuto averla in contemporanea - la inizia ora. E intanto comincia a decollare la ex Piave… progetto grandioso che, per funzionare, oltre che di splendore proprio ha bisogno di decoro e di infrastrutture adeguate, e non solo a livello cittadino. Speriamo che tutto funzioni – il da fare è ancora molto – e che i politici oggi presenti si adoperino, in sinergia come hanno promesso, per quel rilancio complessivo di Orvieto, ma anche con il mantenimento degli standard attuali, che non può prescindere dalla risoluzione di questi problemi infrastrutturali.