politica

Palazzo dei Sette, nuovo terremoto sull’utilizzo. Mozione urgente in Consiglio Comunale

giovedì 21 aprile 2005
Ci risiamo: Palazzo dei Sette, che a buona ragione può essere considerato il cuore della Città, è di nuovo al centro di prese di posizione, discussioni, considerazioni da parte di forze politico-sociali e di categorie di cittadini.
Ad essere sotto accusa è la decisione assunta dall’amministrazione comunale di concedere in uso a un soggetto privato, tramite pubblica asta, buona parte del piano terra del Palazzo. La pubblica gara è prevista per il prossimo 26 aprile e stabilisce la concessione in uso per una libreria e attività collaterali quali internet point, spazi di lettura, spazi per audizione musicale, per iniziative culturali. E non tanto e non solo si contesta il tipo di scelta, ma anche e soprattutto il metodo: con una determina dirigenziale che non è nemmeno passata per una discussione in Giunta, quando su un argomento così delicato e d’interesse generale ci si sarebbe aspettati un confronto ben più ampio non solo nell’ambito del Consiglio Comunale, ma con le associazioni di categoria e l’intera cittadinanza.
C’è mobilitazione urgente rispetto a questo atto, che il movimento trasversale formatosi per cercare di scongiurarlo non ha esitato a definire “arrogante”, del tutto fuori dall’iter di discussione che lo stesso sindaco Stefano Mocio, in una seduta consiliare del settembre 2004, aveva ipotizzato.
Attraverso i loro portavoce, in una serrata conferenza stampa convocata con grande urgenza, forze politiche e sociali hanno fatto sentire le loro ragioni: Fabrizio Cortoni per Altra Città, Luca Giardini e Andrea Sacripanti per AN, Giuseppina Barloscio per i Verdi, Antonio Barberani per Forza Italia, Gian Luca Luciani quale presidente del Consiglio di Zona di Orvieto Centro Storico, Carlo Perali per i 130 artigiani e commercianti già firmatari di una petizione sull’argomento.
“Rappresentiamo diverse istanze – ha affermato Luca Giardini – abbiamo anche idee e ipotesi diverse sul possibile utilizzo dello spazio di Palazzo dei Sette, ma quello che tutti stigmatizziamo è il metodo, la mancata discussione.”

Quello che il gruppo trasversale condanna concordemente è il modo incidentale con cui si è venuti a conoscenza della decisione e dell’atto: “Si tratta della riproposizione con qualche modifica – si legge nel documento diffuso – del progetto ereditato dalla precedente amministrazione… Cambia soltanto il modo formale di scelta del soggetto beneficiario dell’uso: allora era un privato individuato direttamente dal Comune, ora sarà il privato che si aggiudicherà una specifica gara. Ciò sta avvenendo senza quel minimo di partecipazione che un’operazione di questo genere imponeva. L’utilizzo del Palazzo dei Sette, fulcro di un auspicabile rilancio del centro storico e di Orvieto tutta, richiede infatti una scelta progettuale unitaria dell’intero complesso, con una discussione di merito che coinvolga, in primis, il Consiglio Comunale, quindi i cittadini, le associazioni, i movimenti politici e quanti volessero concorrere, con idee e proposte, al miglior utilizzo possibile dell’immobile. A settembre fu lo stesso Primo Cittadino a fermare la stipula della concessione di parte del Palazzo in forma privata, motivandola con la necessità di una valutazione globale della struttura e di una discussione di merito approfondita. Oggi sta per essere formalizzata la stessa scelta di un anno fa, con un bando di gara la cui unica forma di pubblicità è stata l’affissione nella bacheca comunale.”

I consiglieri Maurizio Conticelli e Fabrizio Cortoni del gruppo consiliare Altra Città hanno presentato una mozione urgente sull’argomento, nella speranza che possa essere discussa nel Consiglio Comunale previsto per venerdì 22. Nella mozione, oltre a muovere critiche all’iter procedurale della determina senza delibera di Giunta e ad avanzare qualche perplessità dal punto di vista economico per i 1700 euro mensili di canone base, ritenuti poco vantaggiosi per il Comune, si fanno ipotesi rispetto all’utilizzazione dello spazio come Agorà cittadina e si sottolinea come l’uso ipotizzato dall’amministrazione sembri confliggere, o quanto meno sovrapporsi, a quello che dovrebbe essere il ruolo della nuova biblioteca/motore culturale-multimediale-conferenziale. In ogni caso, quel che ai consiglieri sembra più grave, è che a settembre ritirarono una mozione già su tali linee proprio in vista di quella discussione che il Sindaco aveva assicurato e che, di fatto, non è avvenuta.
La speranza di tutto il raggruppamento trasversale è che, sulla scia di queste indignate rimostranze e della mozione urgente proposta, l’argomento possa essere discusso in Consiglio Comunale e l’espletamento della gara di locazione sospeso.

La mozione urgente dei consiglieri comunali Conticelli e Cortoni