politica

Buconi chiamato a spade risponde a bastoni

giovedì 21 aprile 2005
di Giorgio Piccarreta Segretario DS di Monteleone
Il consigliere Buconi mi trascina in una sorta di "chat" che non ritengo attività particolarmente affascinante, né particolarmente attraente per i lettori del giornale. Peraltro, nel suo ultimo corsivo ha trasformato una legittima polemica politica in una discussione da "studio medico" con tanto di vicende di "sputi", "questioni di digeribilità", cose sulle quali non intendo ulteriormente soffermarmi, se non per una sola ultima volta. Buconi chiamato a "spade" risponde a "bastoni", tirando dentro ad una semplice constatazione dei numeri una serie di considerazioni su altri compagni e su altre vicende che non hanno nulla a che spartire con il merito e con i problemi sollevati, sia dal documento approvato dal Direttivo della sezione di cui sono segretario, sia dal mio primo intervento (c'è da chiedersi se lo ha letto tutto il documento, perché avrebbe trovato lì le risposte alle sue domande). Sembrerebbe trasparire da ciò un certo nervosismo: si vede che avevamo colto nel segno. Ho provato ad essere "ironico" e addirittura "autocritico" (avevamo effettivamente errato i calcoli). Pensavo che, ad una polemica iniziata da Buconi con termini grossi, spropositati (e anche un po' offensivi) come "arroganti" e "incapaci", si poteva rispondere con garbo e serenità, se volete, anche con un po' di "gioco". Evidentemente non è lo stile che si confà al consigliere Buconi, al quale evidentemente piace la polemica personale spinta fino al disprezzo, non tanto della mia persona (di me, sicuramente, non conosce né la storia personale, né la storia politica, e, tanto meno l'esatto cognome, visto che lo sbaglia puntualmente a riprova di una "frettolosa" voglia di polemizzare), ma soprattutto di un intero partito, di uomini e di donne, che si sono lasciati "commissariare" (se Buconi preferisce, "colonizzare") da un "compagno" venuto dalla città. L'autoreferenzialità a volte gioca brutti scherzi ed è il sintomo di una scarsa capacità di ascolto dell'altro, meglio, di una sorta di paura atavica dell'altro "che viene da fuori", che è (presuntivamente e pregiudizialmente) altro da sè. Se, poi, l'intento del consigliere Buconi era quello di cimentarsi con l'ardua impresa di rendersi ancora meno "benvoluto" ad una parte consistente della sinistra di Monteleone, è stato davvero fenomenale, c'è riuscito in pieno. Per concludere (in tutti i sensi) un consiglio amichevole ( e se volete anche un po' preoccupato): se il compagno" venuto dalla città rappresenta un "boccone" (amaro??), e se, accanto a questo, deve ancora "sputare" altri fantomatici e vagamente minacciosi "bocconcini per palati raffinati", il consigliere Buconi dovrà innanzi tutto dotarsi di adeguate risorse terapeutiche per garantirsi un futuro gastro-intestinale quanto meno decente, che gli consenta di seguitare a sopportare (ce ne dispiace!!), oltre a risultati elettorali non proprio digeribili, sia i "compagni" venuti fuori dalla città, sia l'intero partito dei DS di Monteleone. A proposito, buona colazione.