politica

10 domande a Stefano Cimicchi

venerdì 18 marzo 2005
di Laura Ricci

In occasione delle prossime elezioni regionali del 3 e 4 aprile Orvietonews intervista i candidati espressione della città.

Cominciamo da Stefano Cimicchi, candidato nella lista "Uniti nell'Ulivo"

Rifiuti, sanità, università: su questo è atteso il tuo eventuale impegno in Regione. Sulla questione rifiuti, cosa intendi portare avanti precisamente? 

Sono questioni complesse, difficili da spiegare in poche parole. Per quanto riguarda i rifiuti ritengo che si debba dare attuazione al vigente Piano regionale dei rifiuti e, nello stesso tempo, sviluppare l’attività dell’impianto Le Crete in tre direzioni: la lavorazione degli speciali non pericolosi; la realizzazione del compost di qualità e la produzione del vettore idrogeno con conseguente stoccaggio e distribuzione.

Passiamo alla spina della sanità. La Regione Umbria ha, in teoria e nelle linee di indirizzo, un avanzato Piano Sociale Regionale, ma poi, in concreto, molto non va, e non solo perché i fondi stanziati in questo campo sono insufficienti rispetto alle esigenze. Cosa si può fare, a tuo avviso, per migliorare la situazione nella nostra zona?

 Il Piano Sociale della Regione è molto avanzato nelle sue linee di indirizzo, ma il nostro territorio necessita di interventi specifici sull’Ospedale, che ha grandi potenzialità, ma soffre la carenza di personale e la mancanza di quelle strutture conseguenti alla qualifica di “nosocomio della emergenza-urgenza”. Le professionalità ci sono anche se occorrerà ridare smalto a quei settori che negli ultimi anni si sono un po’ appannati e che invece un tempo erano considerati un po’ il fiore all’occhiello.

A parte questi tre settori in cui tutti si aspettano il tuo impegno, c'è qualcos'altro su cui vorresti incidere una volta in Regione?

Vorrei approfondire la questione delle infrastrutture viarie. Localmente abbiamo due necessità: il compimento della complanare e un progetto teso a superare la strettoia ai “fori di Baschi”. In un ottica di area vasta ritengo fondamentale spingere affinché si realizzi la Chiusi-Perugia (ormai risulta problematico raggiungere il capoluogo di regione in tempi ragionevoli) e “la Via del Mare”.

Se sarai eletto, tutti - politici e cittadini comuni - si aspettano da te un forte impegno per riportare a dignità questo territorio, negli ultimi tempi considerato marginalizzato dalle scelte regionali a favore di altri comprensori umbri, perugino e folignate in particolare. Come vivi questo carico di respnsabilità?

 Non credo alla teoria della marginalizzazione. Eccezion fatta per la vicenda della ASL soppressa non c’è altro che penalizzi l’Orvietano. Sulla questione dell’ Università vedremo. È chiaro, tuttavia, che bisogna fare proposte serie, altrimenti non si può pretendere né rivendicare alcunché! In ogni caso, ritengo che tutta la classe dirigente del nostro territorio si debba impegnare - senza distinzione di partito - perché i progetti dell’area orvietana si affermino in ambito regionale, nazionale ed europeo.

Si parla anche, per te, di un possibile assessorato. Domanda spregiudicata, se ti va di rispondere... quale ti sentiresti più congeniale?

 Non pretendo nulla, né voglio ipotecare nulla. Mi sono occupato di molte cose diverse e provengo da una lunga esperienza amministrativa. Sono interessato a rappresentare al meglio la mia circoscrizione, che è quella della Provincia di Terni; e, se sarò eletto, mi impegnerò a fondo indipendentemente dal ruolo che mi verrà assegnato.

Che si sia o no tuoi supporter, certamente ti si deve riconoscere una grande esperienza politica e amministrativa, direi anche una certa scaltrezza. Come pensi che vivano a Perugia la tua scelta? Sereni? Preoccupati per il possibile "osso duro" che potrai essere?

Per la verità sono io ad essere preoccupato per l’eccesso di aspettative nei miei confronti. È anche vero che gli obiettivi sono talmente chiari che non posso nemmeno nascondermi. Come dico spesso, su alcune questioni non abbiamo il pareggio. O vinciamo, oppure perdiamo, ed io per primo! E a noi non piace perdere.

Hai vissuto campagne elettorali come candidato sindaco, ora come candidato alla Regione. Cambia qualcosa nel modo di affrontarle e di recepirle emotivamente? Eri più certo - o incerto - da aspirante sindaco o da possibile consigliere regionale?

 Beh! Altri tempi, e altra situazione oggettiva. Da aspirante sindaco ho vissuto in modo diverso le due campagne elettorali. Quella del 1995 e quella del 1999. Gli anni ’90 sono stati anni molto difficili. Ora sono più sereno e convinto su quale debba essere la mia missione. Senza guardarmi indietro e senza timori. Orvieto può crescere ancora e la squadra c’è per vincere la partita.

Che ne pensi delle altre candidature orvietane, sia a destra che a sinistra?

No comment.

Se permetti, due domande rivolte al Cimicchi più quotidiano e intimo. Quali sono per te i valori per così dire irrinunciabili?

 Lealtà, spiritualità, rispetto per il prossimo e, insieme, un grande senso di responsabilità.

 E quale libro porteresti con te in caso di esilio - ovviamente solo figurato - su un'isola deserta?

Jean-Pierre de Caussade “L’abbandono alla Provvidenza Divina” e “L’Isola del giorno prima” di Umberto Eco.