politica

I fassiniani conquistano la guida dei Ds

martedì 7 dicembre 2004
L'anomalia orvietana non esiste più. La leadership che la sinistra interna dei Democratici di sinistra aveva esercitato sul partito, unica realtà dell'Umbria ed una delle rare in Italia, si è sciolta come neve al sole in occasione dei congressi delle singole sezioni che anticipano il congresso comunale al quale, a questo punto, i fassiniani guardano per scalzare il segretario Giuseppe Ricci. Questi i risultati.

Nel Comune di Orvieto Fassino ha ottenuto il 62% dei voti contro il 45,7% del 2001, Mussi il 30%, Salvi il 7,3% e la mozione Bandoli il 0,5%. Le tre mozioni di sinistra, insieme, nel 2001 avevano ottenuto ad Orvieto il 54%. Nel Comprensorio la mozione del segretario nazionale ha ottenuto il 58% (2001 43%). Mussi è arrivato al 35%, Salvi al 6% e la Bandoli allo 0,5%. Nel 2001, insieme, avevano ottenuto il 57%. Nove Comuni su 13 vanno a Fassino. A sinistra rimane Allerona, Castel Viscardo, Ficulle (Mussi) e Castel Giorgio (Salvi).

Ad essere sconfitta è la dirigenza del partito che fa capo all'ex sindaco Stefano Cimicchi il cui potere personale aveva trainato la corrente che faceva capo a Giovanni Berlinguer (Il Correntone) facendole conquistare la maggioranza. Adesso a far pendere il piatto della bilancia dalla parte opposta c'è invece il "potere" espresso dai fassiniani che ricoprono posizioni chiave nelle amministrazioni pubbliche e nel settore parapubblico: Loriana Stella vice presidente della Provincia, Valentino Filippetti presidente della Comunità montana, Fausto Prosperini presidente del Gal e Marino Capoccia riconfermato alla guida dell'Ato, l'ambito territoriale della provincia.