politica

Io, socialista nell'anima, voglio cambiare in meglio la mia città.

martedì 21 ottobre 2003

Giancarlo Parretti è sempre lui. Nonostante gli anni che passano, il finanziere non perde la grinta che gli consentì a fine anni Ottanta di conquistare il controllo della Mgm, ovvero della piu’ importante società di produzione cinematografica del mondo. Fu quella la fase culminante di una carriera incredibile che lo aveva portato in giro per il mondo a concludere affari con personaggi di grande spessore e a frequentare capi di stato e magnati dell’industria. Adesso che ha passato la sessantina, il Leone trascorre molto del suo tempo libero nello splendido palazzetto che ha acquistato e ristrutturato in via Maitani e che lui ha, ovviamente, ribattezzato "Palazzo Parretti" con tanto di stemma in pietra vicino al portone d’ingresso. L’intervista inizia in uno dei saloni della lussuosa casa sotto gli occhi di lady Diana Spencer che campeggia da una cornice stile anni Ottanta mentre, in una foto, stringe la mano ad un sorridente Parretti.

 

Allora Parretti, sono in molti a chiedersi a che punto sia il suo progetto politico per candidarsi alle elezioni comunali del prossimo aprile.

Devo dire che siamo a buon punto. Fino ad oggi ho avuto degli incontri molto costruttivi con due rappresentanti di Alleanza Nazionale come Olimpieri e Fella oltre che con gli esponenti di Orvieto Provincia. Ho anche visto due o tre volte Maurizio Ponticelli oltre ai responsabili del nuovo Partito Socialista di Gianni De Michelis. Ho intenzione di prendere contatti anche con i Comunisti italiani mentre Forza Italia mi è sembrata poco convinta del progetto di mettere in campo la lista civica. Tutto ciò a dimostrazione di come la mia iniziativa abbia un carattere fortemente civico e senza alcuna connotazione politica. L’obiettivo di fondo rimane quello di mandare a casa i Ds. Io, del resto, sono stato sempre un uomo di sinistra. Basti pensare che la tessera del Psi l’ho presa sei mesi prima di Bettino Craxi. Spesso mi divertivo a fargli notare questa cosa e ci ridevamo su.

Quali sono le scadenze per realizzare questo progetto politico?

A novembre verrà predisposto il programma per poi presentarlo alla città nel mese di gennaio. A marzo si svolgeranno invece le elezioni primarie alle quali potranno prendere parte tutti i cittadini. Chi sarà il candidato sindaco verrà deciso in quella sede a dimostrazione della massima forma di democrazia e trasparenza alla quale vogliamo attenerci in questa nostra iniziativa. Lo stesso concetto intendo trasportarlo nell’amministrazione del Comune nel caso in cui riuscissimo a vincere le elezioni. La mia idea è infatti quella di poter svolgere vari referendum nel corso dell’anno per recepire l’opinione degli orvietani sugli argomenti piu’ importanti che saranno discussi di volta in volta. Qui ad Orvieto c’è l’assoluta necessità di favorire il passaggio da una gestione del potere di tipo monocratico ad una di tipo democratico. Ad esempio introdurremo anche delle modifiche per cui un consigliere comunale non potrà svolgere il proprio incarico per due mandati di seguito.

Da parte sua quali saranno i punti irrinunciabili del programma elettorale da concordare con i futuri alleati?

Io ho posto tre diverse priorità in cima a questo impegno politico. La prima è quella di creare condizioni tali da poter offrire serie occasioni di lavoro per i giovani che potranno in questo modo fare finalmente ritorno nella propria città. Il secondo elemento fondamentale è costituito dal futuro della caserma che considero l’ultima possibilità di sviluppo per Orvieto. Da questo punto di vista penso che non possa essere l’attuale giunta comunale a decidere il futuro dell’ex caserma, ma che tutto debba essere rinviato a dopo le prossime elezioni. La mia idea è quella di riuscire ad elaborare due o tre progetti guida per riconvertire la struttura e poi indire un referendum da sottoporre all’attenzione e al giudizio degli elettori. Comunque non mi sembra possibile che la gestione dell’ex caserma possa essere in qualche modo affidata al Comune come invece si sta cercando di fare con la costituzione di questa società per azioni. La terza cosa che mi sta particolarmente a cuore è la situazione del traffico ad Orvieto scalo che è diventata insostenibile ed è anzi peggiorata da quando hanno fatto entrare in funzione la rotatoria. In certe orari per arrivare dal casello dell’autostrada ad Orvieto ci ho impiegato anche un’ora di tempo.

Dal punto di vista economico quale sono le proposte?

Credo che le vie dello sviluppo passino lungo tre direttrici: il turismo, la vitivinicoltura e l’artigiano. Per meglio concretizzare le possibilità di sviluppo ci si dovrebbe comunque muovere verso la creazione di una società finanziaria sul modello di Sviluppumbria, ma che sia circoscritta esclusivamente al territorio del comprensorio con il sostegno determinante dei comuni che ne fanno parte. Questa finanziaria dovrebbe dunque essere gestita al di fuori di ogni logica perugina. Io sono pronto a mettere a disposizione la mia esperienza. Personalmente non ho alcun conflitto d’interesse, non ho figli da sistemare facendoli assumere al Comune ed intraprendo questa iniziativa esclusivamente per amore verso Orvieto. Non ho interessi personali da coltivare nemmeno dal punto di vista politico, tanto è vero che se dalle consultazioni per le elezioni primarie emergerà il nome di un altro personaggio per candidarsi a sindaco, io lo sosterrò comunque con la stessa energia.

Che risultato stanno dando i sondaggi che lei ha commissionato?

I sondaggi dicono che prendo voti e pure parecchi anche nelle zone rosse del comune. Dobbiamo tener conto che sono sondaggi effettuati a distanza di sei / sette mesi dal momento del voto. La nostra intenzione è quella di effettuarne altri tre o quattro a scadenza sempre piu’ ravvicinate rispetto alle elezioni anche per verificare il gradimento delle persone sulle parti del programma che verranno rese note. I risultati che ne scaturiranno verranno resi di dominio pubblico alla popolazione con una serie di pubblicazioni da distribuire ed anche con manifesti murali. Tutta la nostra azione sarà completamente pubblica e sotto gli occhi di tutti.

Il suo giudizio sulla giunta Cimicchi.

Molto negativo soprattutto per quello che non ha fatto. Dal punto di vista politico, non sono affatto d’accordo con il fatto che il volto della città sia immutabile. Vorrei ricordare che nel 99 se non fosse stato per il contributo che io ho diedi all’affermazione dei socialisti grazie al progetto di Roma Vetus, la sinistra non avrebbe avuto i voti sufficienti per vincere le elezioni e questa amministrazione non ci sarebbe stata. La destra, del resto, deve capire che senza un allargamento a sinistra non si riuscirà mai a cambiare e a raggiungere un’affermazione elettorale. Il compito che io mi sono assegnato è esattamente quello di allargare la nostra lista che si chiamerà "Orvieto agli Orvietani, a sinistra. Io sono un vecchio socialista ed ho intenzione di andare a riprendermi i voti dei miei vecchi compagni in qualunque posto essi si trovino. Dal momento che la volta scorsa ho fatto la campagna elettorale a fianco di Barbatella non credo, del resto, che possano esserci preclusioni nei miei confronti. Ritornando a Cimicchi, non esprimo alcun giudizio sulla sua persona, ma sono convinto che le giunta da lui guidate siano state le vere responsabili dell’affossamento della città. Hanno distrutto il territorio e boicottato il progetto di Roma Vetus. Invece oggi sarebbe molto interessante portare gli orvietani a vedere quello che sta diventando il parco tematico a Castel Romano dove è stato in gran parte realizzato e dove sono stati creati stabilmente molti posti di lavoro con una media di circa 30 / 40 mila visitatori all’anno.

Sarebbe possibile, in futuro, riproporre una parte di quell’investimento ad Orvieto?

Non credo troppo alle minestre riscaldate.

Alla luce dei suoi interessi imprenditoriali nel campo della cinematografia è possibile ipotizzare il trasferimento ad Orvieto di una parte di Roma Studios?

Di questo aspetto penso che sia prematuro parlare.

Dopo che la notizia della sua candidatura è diventata di dominio pubblico che reazioni ci sono state?

Molti incoraggiamenti, ma continuano ancora ad esserci delle persone che mi fermano per strada e mi chiedono se mi ritirerò da questa impresa, ritenendo evidentemente che questo possa accadere con buona probabilità all’ultimo momento. Insomma sono in tanti a non crederci ancora, ma avranno tutti modo di cambiare idea prestissimo.

Cosa risponde allo scetticismo evidenziato da alcuni esponenti della sinistra in merito alla sua "discesa in campo"?

Io sono tranquillissimo. Giudicherà la gente quello che i comunisti prima ed i ds dopo hanno fatto per il futuro di questa città. Io amo i fatti e non le chiacchiere se c’è qualcuno che intende contrastarmi, si accomodi pure, si candidi contro di me. Chi glielo impedisce?