politica

Se candidano Rodotà noi non ci stiamo

giovedì 18 settembre 2003

Le margherite insorgono contro il possibile uomo forte della Quercia. Nessun comunicato stampa, nè prese di posizioni ufficiali, ma solamente una chiara volontà di ostacolare il disegno politico che potrebbe condurre ad un sindaco di marca Ds, ma che non ha nulla a che vedere con Orvieto quale l'onorevole Stefano Rodotà attualmente presidente dell'Autorità per la Privacy.

"Dopo i deputati ed i senatori provenienti da Roma, adesso sarebbe veramente il colmo se anche il sindaco venisse scelto in questa maniera" spiegano alcuni dirigenti del partito rutelliano che, per il momento, non hanno alcuna intenzione di manifestare pubblicamante il proprio dissenso in attesa di verificare se l'opzione Rodotà venga confermata o meno. A far agitare molto la Margherita è il fatto che proprio nelle settimane scorse è sfumata la possibilità che il posto da candidato a sindaco potesse spettare ad un loro rappresentante che, molto verosimilmente, avrebbe potuto essere l'attuale vice - Cimicchi, Stefano Mocio. L'idea di far scendere in campo l'onorevole Rodotà trova forti sostenitori all'interno della Quercia che potrebbe in questo modo evitare una spiacevole contrapposizione tra alcuni suoi esponenti di punta come Carpinelli, Stella, Pacioni e Prosperini.

 Se i Democratici di sinistra dovessero dunque avviarsi lungo la strada della candidatura Rodotà, è molto probabile che il centrosinistra possa trovarsi a fronteggiare un'altra difficile situazione interna dopo la dichiarazione di guerra dichiarata dall'onorevole Katia Bellillo e dal suo partito: i Comunisti italiani.