politica

Non ho mai fatto il galoppino per i partiti politici

giovedì 24 luglio 2003
Il sassolino dalla scarpa monsignor Grandoni se lo era tolto in occasione della lettera pastorale che aveva inviato ai fedeli di Orvieto e Todi in occasione del suo abbandono ufficiale dell'incarico per sopraggiunti limiti di età, ma adesso quei concetti li ribadisce in un'intervista rilasciata alla rivista diocesana Orizzonti.

Ripercorendo il lungo periodo del suo incarico pastorale, iniziato nel 1974 e terminato ufficialmente il 18 aprile del 2003 Giovedi Santo, il vescovo ha messo di nuovo l'accento sugli aspetti positivi e su quelli negativi del suo lungo episcopato ricordando soprattutto tre episodi di particolare significato: la visita del Santo Padre Paolo sesto a Bolsena nel 1976 e di Giovanni Paolo secondo a Todi nel 1981 e ad Orvieto nel 1990 oltre al Sinodo concluso nel 99 "che ha indicato la strada della vita diocesana per i prossimi anni e la nostra Missione in Albania che è un vero gioiello della nostra attività pastorale".

Accanto a questi ricordi lieti, il vescovo (Grandoni rimarrà al suo posto fino alla fine dell'anno) ha però voluto ripercorrere anche alcuni passaggi critichi e comunque spiacevoli dell'episcopato, in particolare le ricorrenti accuse che gli sono stati rivolte soprattutto ad Orvieto di aver parteggiato a favore della sinistra, esponendosi dunque in un ambito come quello politico che non competere certo ad un uomo di Chiesa.

" Un grave problema è stata la sequela di accuse di aver fatto politica a favore della sinistra - dice Grandoni - si tratta di un'immensa falsità. Non ho mai fatto il galoppino elettorale per nessuno, non mi sono interessato di questioni politiche. Sono stato vicino ai problemi sociali del nostro territorio sulla base della dottrina sociale della Chiesa e basta".