politica

Sergio Cofferati scalda il popolo della Festa dell'Unità.

domenica 6 luglio 2003
I militanti della festa dell'Unità lo hanno accolto con calore ed affetto, perdonandogli il ritardo di un'ora e seguendo il filo dei suoi ragionamenti. Stimolato dalle domande del vice direttore de La Nazione Mauro Avellini, Sergio Cofferati ha spiegato il proprio punto di vista sui molti temi legati all'attualità politica, ma si è dilungato anche sulla sua candidatura a sindaco di Bologna che, dopo essere stata anticipata da Il Resto del Carlino, ha scatenato anche forti illazioni in merito a l presunto tentativo dei Ds di emarginarlo in questo modo dalla vita politica nazionale. Ecco alcuni passaggi chiave del suo intervento sintetizzati per argomento.

LA CANDIDATURA DI BOLOGNA

"La mia candidatura a sindaco non è stata calata dall'alto, nè tantomeno ho mai avuto la sensazione che sia stato un espediente ostile da parte del mio partito. Il mese prossimo prenderò casa a Bologna e comincerò a cercare di imparare il mestiere di candidato e di sindaco. Il mio impegno è comunque quello di non considerare questa attività come un ripiego infatti, se fossi eletto, non mi candiderei in nessun'altra competizione elettorale.

BERLUSCONI E L'EUROPA

"La cosa piu' grave non è che Berlusconi abbia offeso l'europarlamentare Sculz, ma il fatto che abbia negato di aver in seguito porto le proprie scuse al cancelliere Schroeder. Mi chiede se si rende conto di ciò che fa. Dopo i sacrifici compiuti da tutti gli italiani per entrare nei paramenti economici imposti dal trattato di Maastricht, la presidenza italiana dell'Unione assume un grandissimo rilievo e rappresenta un'importante opportunità per il nostro paese. Berlusconi rischia tuttavia di mettere in discussione la credibilità italiana".

LA POLITICA LOCALE
Pur non affrontando direttamente le tematiche locali, Cofferati ha detto che "Il metodo utilizzato a Bologna è valido anche per altre zone. E' importante che prima venga definito un progetto politico generale e poi si scelgano gli uomini adatti per portarlo a compimento. Anche se si tratta del sindaco di Orvieto o del presidente dell'Umbria"