politica
Parte da Orvieto l’Unione Provinciale dei Democratici di Sinistra.
sabato 24 maggio 2003
di L.R.
I Democratici di Sinistra dei quattro distretti della provincia ternana si sono riuniti ad Orvieto, in assemblea costituente, per dare il via a un’iniziativa comune che porterà a un successivo Congresso Costitutivo della Federazione della Provincia di Terni. Primo passo: l’elezione di un coordinamento che gestisca questa fase di transizione, evitando, proprio per sottolineare l’idea di nuova costruzione e di lavori in corso, l’individuazione di un coordinatore, e affidando piuttosto ai segretari delle Unioni più grandi il compito di raccordo.
La relazione introduttiva di Giuseppe Ricci, Segretario dell’Unione Intercomunale dell’Orvietano, esaminati i punti critici della disomogeneità organizzativa del partito sia sul territorio regionale che su quello provinciale, e di una direzione politica differenziata che ha condotto a minore capacità di impulso in alcune aree e alla conseguente perdita di consensi, ha successivamente proposto criteri di lavoro per dare nuova linfa all’organismo politico e farne un punto di riferimento più omogeneo e forte non solo all’esterno, ma anche per chi lavora dentro le istituzioni. Esigenza, quest’ultima, che ben si coniuga con quanto emerso dalla relazione con cui il gruppo provinciale dei Ds di Terni ha voluto contribuire alla discussione.
Scegliendo, con il loro documento, di tralasciare volutamente ogni elemento di valutazione politica, e di evidenziare invece le questioni cruciali affrontate in concreto in questi anni di attività amministrativa, gli aderenti al gruppo provinciale DS hanno tuttavia voluto sottolineare l’importanza attribuita all’appuntamento della costituenda Federazione, avendo riscontrato a più riprese le difficoltà derivanti dall’assenza di un imput unitario di direzione politica del partito a livello provinciale.
Quello che attende il partito in questa fase di coordinamento è “Un lavoro di direzione politica – ha affermato Giuseppe Ricci nel suo intervento – di promozione del confronto, di orientamento, ma anche di stimolo all’integrazione del partito e del suo gruppo dirigente in ambito provinciale, di adeguamento ed omogeneizzazione organizzativa, di istruzione del lavoro sugli aspetti finanziari e immobiliari”.
Altro contributo per il dibattito e per l’operare del nascente coordinamento è stato dato dal senatore Leopoldo Di Girolamo, che dopo un excursus di politica internazionale e nazionale, ha sottolineato, anche per l’area provinciale ternana, la necessità del superamento di municipalismi sterili, di un afflato culturale alto e di un agire politico fondato sulla cooperazione tra territori, soprattutto in vista delle occasioni offerte dal nuovo Statuto Regionale e dal Patto per l’Innovazione e lo Sviluppo che, attraverso i patti tematici e i patti territoriali, sempre più evidenzia la necessità di una programmazione comune, con metodi e obiettivi condivisi.
Anche l’intervento del senatore Gavino Angius, conclusivo del dibattito del mattino, ha spaziato dal provinciale al nazionale, mettendo in evidenza punti critici del partito anche nelle aree in cui ha un radicamento forte, ma sottolineando altresì il ruolo di protagonismo assunto dai DS e dal centro-sinistra in genere negli ultimi tempi, rispetto ai molti temi scottanti della guerra, del lavoro, della politica economica e sociale, dell’ambiente, dell’informazione, dell’istruzione, del ruolo della magistratura.
Una prima cartina di tornasole per valutare l’azione del partito – afferma Angius – ce la potrebbero dare gli undici milioni di elettori alle amministrative, per nulla scontate, di domenica e lunedì.
La relazione introduttiva di Giuseppe Ricci, Segretario dell’Unione Intercomunale dell’Orvietano, esaminati i punti critici della disomogeneità organizzativa del partito sia sul territorio regionale che su quello provinciale, e di una direzione politica differenziata che ha condotto a minore capacità di impulso in alcune aree e alla conseguente perdita di consensi, ha successivamente proposto criteri di lavoro per dare nuova linfa all’organismo politico e farne un punto di riferimento più omogeneo e forte non solo all’esterno, ma anche per chi lavora dentro le istituzioni. Esigenza, quest’ultima, che ben si coniuga con quanto emerso dalla relazione con cui il gruppo provinciale dei Ds di Terni ha voluto contribuire alla discussione.
Scegliendo, con il loro documento, di tralasciare volutamente ogni elemento di valutazione politica, e di evidenziare invece le questioni cruciali affrontate in concreto in questi anni di attività amministrativa, gli aderenti al gruppo provinciale DS hanno tuttavia voluto sottolineare l’importanza attribuita all’appuntamento della costituenda Federazione, avendo riscontrato a più riprese le difficoltà derivanti dall’assenza di un imput unitario di direzione politica del partito a livello provinciale.
Quello che attende il partito in questa fase di coordinamento è “Un lavoro di direzione politica – ha affermato Giuseppe Ricci nel suo intervento – di promozione del confronto, di orientamento, ma anche di stimolo all’integrazione del partito e del suo gruppo dirigente in ambito provinciale, di adeguamento ed omogeneizzazione organizzativa, di istruzione del lavoro sugli aspetti finanziari e immobiliari”.
Altro contributo per il dibattito e per l’operare del nascente coordinamento è stato dato dal senatore Leopoldo Di Girolamo, che dopo un excursus di politica internazionale e nazionale, ha sottolineato, anche per l’area provinciale ternana, la necessità del superamento di municipalismi sterili, di un afflato culturale alto e di un agire politico fondato sulla cooperazione tra territori, soprattutto in vista delle occasioni offerte dal nuovo Statuto Regionale e dal Patto per l’Innovazione e lo Sviluppo che, attraverso i patti tematici e i patti territoriali, sempre più evidenzia la necessità di una programmazione comune, con metodi e obiettivi condivisi.
Anche l’intervento del senatore Gavino Angius, conclusivo del dibattito del mattino, ha spaziato dal provinciale al nazionale, mettendo in evidenza punti critici del partito anche nelle aree in cui ha un radicamento forte, ma sottolineando altresì il ruolo di protagonismo assunto dai DS e dal centro-sinistra in genere negli ultimi tempi, rispetto ai molti temi scottanti della guerra, del lavoro, della politica economica e sociale, dell’ambiente, dell’informazione, dell’istruzione, del ruolo della magistratura.
Una prima cartina di tornasole per valutare l’azione del partito – afferma Angius – ce la potrebbero dare gli undici milioni di elettori alle amministrative, per nulla scontate, di domenica e lunedì.
orvietonews.it by http://www.orvietonews.it is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.