politica
Stefano Mocio si prepara a succedere a Cimicchi
martedì 18 febbraio 2003
La sua candidatura è la piu' probabile tra quelle a cui si è fatto riferimento in questi giorni all'interno del centrosinistra. Tra l'attuale vicesindaco Stefano Mocio (nella foto) e l'investitura ad aspirante sindaco ulivista di Orvieto ci sono solamente due ostacoli che potrebbe essere piu' semplice del previsto aggirare: gli accordi su scala provinciale tra Democratici di sinistra e Margherita ed il congresso del suo partito.
Dal primo punto di vista il patto che regge il centrosinistra ternano è il seguente: ai due maggiori partiti della sinistra (cioè ai Ds e allo Sdi) non possono andare tutti e quattro i maggiori comuni della provincia (Terni, Orvieto, Narni ed Amelia) e la Provincia. Escluse Narni ed Amelia dove non si vota nel 2004, rimangono il Comune di Terni e la Provincia.
Nel primo caso, il sindaco uscente Paolo Raffaelli in quota diessina si avvia alla riconferma. Qualche perplessità esiste invece per il socialista Andrea Cavicchioli che avrebbe manifestato l'intenzione di abbandonare la politica e la presidenza della Provincia per tornare alla sua professione di l'avvocato.
Se così non fosse e se decidesse di correre per il suo secondo mandato a palazzo Bazzani, ecco che automaticamente la sinistra avrebbe fatto en - plein ed il restante Comune di Orvieto toccherebbe ad un candidato sindaco della Margherita. Stefano Mocio è in pole position, ma dovrà vedersela con Maurizio Conticelli nel congresso del partito che si terrà tra un paio di mesi.
La campagna di tessaramente starebbe dando buoni risultati per le truppe di Mocio che, prima dell'estate, potrebbe avere nelle mani il via libera ufficiale per succedere a Stefano Cimicchi.
Difficile del resto pensare che la corposa (elettoralmente) base diessina possa digerire senza problemi una candidatura unitaria di Conticelli che, all'epoca delle sue dimissioni da assessore della giunta Cimicchi, ruppe burrascosamente i suoi rapporti con la Quercia con uno spiacevole strascico di polemiche con l'allora segretaria del partito Loriana Stella.
Dal primo punto di vista il patto che regge il centrosinistra ternano è il seguente: ai due maggiori partiti della sinistra (cioè ai Ds e allo Sdi) non possono andare tutti e quattro i maggiori comuni della provincia (Terni, Orvieto, Narni ed Amelia) e la Provincia. Escluse Narni ed Amelia dove non si vota nel 2004, rimangono il Comune di Terni e la Provincia.
Nel primo caso, il sindaco uscente Paolo Raffaelli in quota diessina si avvia alla riconferma. Qualche perplessità esiste invece per il socialista Andrea Cavicchioli che avrebbe manifestato l'intenzione di abbandonare la politica e la presidenza della Provincia per tornare alla sua professione di l'avvocato.
Se così non fosse e se decidesse di correre per il suo secondo mandato a palazzo Bazzani, ecco che automaticamente la sinistra avrebbe fatto en - plein ed il restante Comune di Orvieto toccherebbe ad un candidato sindaco della Margherita. Stefano Mocio è in pole position, ma dovrà vedersela con Maurizio Conticelli nel congresso del partito che si terrà tra un paio di mesi.
La campagna di tessaramente starebbe dando buoni risultati per le truppe di Mocio che, prima dell'estate, potrebbe avere nelle mani il via libera ufficiale per succedere a Stefano Cimicchi.
Difficile del resto pensare che la corposa (elettoralmente) base diessina possa digerire senza problemi una candidatura unitaria di Conticelli che, all'epoca delle sue dimissioni da assessore della giunta Cimicchi, ruppe burrascosamente i suoi rapporti con la Quercia con uno spiacevole strascico di polemiche con l'allora segretaria del partito Loriana Stella.
Le chance della Stella e la crisi del centrodestra. I socialisti spaccano la Cdl. Forza Italia vittima dei "guastatori".
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