politica

I nuovi assetti della Montana soddisfano i Ds

mercoledì 29 gennaio 2003
In merito alla recente decisione di ampliare a due nuovi assessori la giunta della Comunità montana, i Democratici di sinistra hanno manifestato forte apprrezzamento. L'ingresso del socialista Americo Maresci viene considerato un passo in avanti per la ricomposizione del cnetro sinistra in vista delle elezioni amministrative dell'anno prossimo.

Ecco il testo del documento emesso dalla segreteria Ds.

I D.S. dell'Orvietano esprimono soddisfazione per i risultati del riassetto istituzionale relativo alla Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana. In primo luogo perché il riassetto è stato preceduto da una verifica puntuale e necessaria del lavoro svolto e sulle prospettive dell'Ente.

Una verifica che ha prodotto un giudizio positivo sull'operato dell'Ente sia relativamente alla gestione caratteristica che rispetto ai nuovi compiti in materia di promozione del territorio e di associazione di funzioni dei Comuni del Comprensorio. Una riflessione che ha determinato la necessità di un rilancio forte dell'attività dell'Ente attraverso iniziative specifiche ed un adeguato dispiegamento di risorse finanziarie ed umane.

In questo quadro si colloca l'operazione del riassetto istituzionale con l'allargamento della Giunta della Comunità Montana e la ridistribuzione delle deleghe agli assessori con un maggior numero di amministratori in grado di gestire al meglio le problematiche derivanti anche dalle nuove deleghe trasferite dalla Regione alla Comunità Montana. Da sottolineare che l'impegno di un maggior numero di assessori non costerà all'Ente nemmeno un euro in più in quanto coincidente con l'autoriduzione degli emolumenti da parte degli stessi.
Infine i DS dell'Orvietano ritengono che da questa ridefinizione degli assetti venga senz'altro un nuovo, importante impulso alla sfida unitaria del centro sinistra in vista dei prossimi appuntamenti a partire dalle elezioni amministrative dell'anno prossimo.

Il riassetto nell'ente ha creato attriti tra socialiasti e comunisti