opinioni

Tetuan

venerdì 24 gennaio 2020
di Fausto Cerulli
Tetuan

E io chiedo a me stesso di quando affacciato alla finestra di un misero
albergo di Tetuan, la città delle rose sfiorite per il vento caldo che sempre
il deserto regala alle città tutte regali del mahgreb, scorgevo
voci assordate e sentivo le osterie schiamazzanti vietate alle donne
e agli alcolici, e  le bancarelle ricolme di inutili oggetti assai cari
a gente che sempre viveva un disastro sarcastico, ed amavo
quella secolare miseria di secoli oscuramente orgogliosi
e ognuno dietro e dentro di sé attendeva la sera assai rosa
colore quasi tangibile, quando il muezzin con lamento furioso
invitava a pregare la fine della miseria che non voleva
avere fine, e nei vestiboli segreti, quasi bassi di Napoli,
formicolava in allegro brusio un profumo di morte.