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Preghiera di un pendolare orvietano

venerdì 13 dicembre 2019
di Pasquale Di Paola
Preghiera di un pendolare orvietano

Mio caro Gesù Bambino,
per il Santo Natale io vorrei poche cose. Visto che lavoro a Roma, per regalo di Natale vorrei pagare meno dei quasi due stipendi mensili che il primo settembre devo versare a Trenitalia per abbonamento e Carta TuttoTreno e al Comune di Roma per tessera Metrebus. La mattina non vorrei che Orvieto e Roma fossero collegate da un unico treno con orario affidabile (in realtà esiste un treno EN proveniente da Vienna che noi pendolari neanche consideriamo talmente è inaffidabile come orari). Il regionale delle 8.59 che arriva a Roma Tiburtina percorrendo la linea convenzionale…

Attraversando con andatura da scampagnata domenicale tutti i paesini situati da Orte a Roma. E che, arrivato a Tiburtina quasi alle 11, mi costringe a scendere perchè li termina la corsa. Per aspettare poi mezz'ora per l'arrivo del solito regionale da Terni alle 11.23. Così da arrivare a Roma termini alle 11.42. Non precisamente a Roma Termini, ma al binario 2 Est che mi costringe a fare un chilometro a piedi per uscire finalmente dalla stazione pochi minuti dopo mezzogiorno.

Ti chiedo, mio caro Gesù Bambino, se sia umano partire prima delle 9 e arrivare dopo mezzogiorno per percorrere poco più di 100 chilometri. Vorrei affidarmi alle tue grazie, Gesù Bambino, per occuparti anche del mio ritorno a casa. Terminata la mia estenuante giornata lavorativa, alle 18.20 sono nella Stazione Termini.

Fino a dopo le 20 per rientrare a casa ho solo una soluzione, devo prendere un regionale 10 minuti prima delle 19, scendere a Orte, aspettare che parta un localino diretto a Chiusi. Per essere ad Orvieto alle 20.23, secondo l'orario ufficiale, ma come tu dall'alto dei cieli ben saprai, i regionali che escono prima delle 19 da Termini per un discorso di precedenza AV accumulano sempre ritardi.

Che umiliazione per noi che, stanchi ed esausti dopo otto, dieci ore di duro lavoro, ci ritroviamo fermi su un binario in uscita per aspettare che prima partano tutti i treni AV ai quali potremo intralciare il percorso in linea, sfrecciano questi treni eleganti e sfarzosi, passandoci di lato.

Osserviamo un po’ invidiosi le persone comodamente sedute, intente a leggere quotidiani e a mangiare pasticcini che le FS passano loro, al caldo confortevole delle loro efficientissime vetture/salotto, e ci guardiamo sconfortati e disillusi, affamati, infreddoliti, abbandonati da tutti. Certamente tu saprai che quel localino che dobbiamo prendere dopo essere scesi a Orte sicuramente, come tutti i localini, fermerà anche ad Attigliano e Alviano, rendendo ancora più lungo e penalizzante il nostro rientro...

Insomma, caro Gesù Bambino, prima delle 21 non sarò a casa. Quasi cinque ore di viaggio tra andata e ritorno. Dimmi se ritieni umana, degna di un Paese civile e rispettoso dei suoi cittadini, una simile condizione di vita... Caro Gesù Bambino, vorrei pregarti di illuminare il cuore dei nostri amministratori locali, sempre così prodighi di promesse, pronti ad esultare ed auto-elogiarsi per piccoli insignificanti risultati raggiunti, loro che il treno forse neanche lo prendono mai...

Ti chiediamo, caro Gesù Bambino, di darci la forza di saperci unire e creare una reale associazione di pendolari, che veramente provi a far valere i nostri diritti e a tutelare seriamente e con risultati effettive le nostre esigenze... Poi ti chiediamo, scusaci per le tante richieste ma, credici, siamo messi veramente male, di illuminare il cuore degli amministratori delle ferrovie affinché si interessino giustamente del profitto ma ogni tanto volgano lo sguardo anche verso di noi, che siamo delle persone, non dei numeri o dei fantasmi. Ci affidiamo a te, Gesù Bambino. Ci rimani solo tu, non ci abbandonare anche tu.