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Mozart

martedì 12 novembre 2019
di Fausto Cerulli
Mozart

E tu, piccolo grande Mozart, quasi attrazione circense
suonavi nei salotti eleganti, mostrato come un cimelio
da Lor Signori, principi a Salisburgo, e ti era triste
vedere dame farsi aria col ventaglio e ciarlare tra loro
di tradimenti altolocati, degli amori saffici
della Duchessa d’Austria, dell’ultimo libro
scandaloso del Marchese De Sade. E tu
avresti voluto essere altrove, nella tua stanza
a meditare melodie, nella campagna a corteggiare
ragazze ignare di musica, amanti delle rose
nel piccolo giardino fidanzate fresche, pronte
al primo tradimento consumato sotto le stelle
sotto un albero frondoso.
Tu, piccolo grande Mozart, tu sei stato paradosso
a te stesso: inventavi musica di vita, e già componevi
il tuo Requiem. Tu sei stato un solitario
troppo affollato.