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Calici d'oro

martedì 23 aprile 2019
di Fausto Cerulli
Calici d'oro

E l'angelo percorse le strade di Orvieto,
e il suo volo raggiunse le chiese, a rubare
i calici d’oro, e le ostie, e Pilato lavava
le mani sporche di sangue in un catino
inesistente, e chi a te ha dato, mio
Gesù, di scegliere quale ladrone
portare con te in Paradiso, e tu,
giudice improvvisato, hai deciso
che il piagnucolare fosse meglio
di un sorriso di scherno, e le donne,
le tue pie donne, lacerarono  le tende
(i velacri?) del tempio e nude
cercarono il Dio delle frenesie,
e qualcuno, in bestemmia, ha detto
i vangeli, quali vangeli, hanno
un osceno raddoppiato consenso
di inossidabile ferrea ironia.
La mia storia? Un fiat lux.