Ceramica orvietana, ritorno alle origini
C’è sicuramente da accogliere con favore la nascita dell’Associazione "La Strada della Ceramica in Umbria – Umbria Ceramic Way”, specie in un periodo in cui la cooperazione può dare il proprio contributo allo sviluppo e sopperire alla mancanza di fondi in certi ambiti. La ceramica poi, ad Orvieto, gode di una grande tradizione, che affonda le sue radici nel medioevo. Detto questo però mi sembra che per il discorso legato strettamente alla ceramica orvietana in quanto a originalità e soprattutto a produzione in loco, si sia un po’ rimasti al palo, o sbaglio?
Tranne per qualche rarissima eccezione, che si conta sulle prime dita di una mano, temo che per la produzione locale non ci sia più molto spazio, almeno a giudicare da quello che si vede esposto in varie attività lungo le vie cittadine. Non voglio entrare nel merito, i motivi potrebbero essere molti e non è una critica diretta, ma solo un tentativo di stimolare una riflessione per cercare di capire cosa si potrebbe fare per recuperare quella tradizione che ha reso la nostra Città famosa nel mondo.
Penso che, oltre a creare associazioni fra amministrazioni e comuni, occorra principalmente tornare ad unire e coinvolgere tutte quelle energie locali (artigiani, artisti, imprenditori del settore) per trovare, insieme all'amministrazione comunale che farebbe da collante, spunti e soluzioni al fine di rilanciare l’originalità e soprattutto la produzione locale della “ceramica orvietana”.
Questo da solo già potrebbe essere un marchio: riscoprire la tradizione nostrana, facendola conoscere ai giovani e riproporla agli occhi dei più grandi. Mettere in piedi percorsi in-formativi, creativi, didattici a partire dalle scuole, ma che si allarghino anche ad altri soggetti e ambiti. Solo facendo conoscere quello che è stato potremmo far nascere una curiosità rinnovata e magari invogliare qualcuno a percorrere la strada anche imprenditoriale, perché no, che possa far nascere forme d’impiego e rilanciare uno dei nostri gioielli che, ricordiamolo, è stato fra i più importanti e conosciuti nel mondo.