opinioni
Orvieto
mercoledì 10 aprile 2019
di Fausto Cerulli
Orvieto è stanca, se la guardi
dalla strada che porta da Porano
a Bolsena sembra una gatta
accovacciata sopra una nuvola
di tufo, si distende con la sua
elegante torbida pigrizia
dalle guglie del Duomo
alla Torre del Moro, geme
tutto il suo passato, passato
che ritorna, sempre eterno
e turbolento, nei vicoli
avvizziti che hanno perso
gli artigiani, i cordari,
i calzolai anarchici,
le donne che smagavano
merletti sulla porta di casa.
Orvieto ha lunghi sonni,
e sogni di una gloria
che non sa, forse non vuole
farsi storia.
Orvieto, sei tu, fanciulla
affacciata a un balcone
seminuda, fanciulla
maliziosa.
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