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Cornice

domenica 17 marzo 2019
di Fausto Cerulli
Cornice

E fu segnato, come da una ferita
del pensiero, quel pomeriggio
che già scolorava nella sera,
dalla figura di lei, sottile  giunco
flessibile di movenze che pensai
feline, e non fu tempo allora
di saluti, ché lei da sempre
aveva fretta, quasi temesse
che il suo sorriso le potesse
sbiadire nel gioco delle
efelidi, che facevano
più pallido il pallore
del suo volto, nella cornice
di capelli scuri come docili
corvi. E se sostava, mio Dio,
sembrava, il suo sostare,
la pausa di una danza,
il principio e la fine
di qualche sua distanza
regale.