opinioni

Pina Kalc

mercoledì 20 febbraio 2019
di Fausto Cerulli
Pina Kalc

Pierpaolo, tu nella nostra lunga strana
coincidenza di affetti e costumanze
(concedimi questa umile eresia)
sempre mi avevi celato, e non credo
che fosse per pudore, essendo tu
sì timido anche nelle furiose
invettive, ma scoperto nella tua
estroversa vita violata, tu dunque
nulla mi avevi detto di quella
violinista slovena che ti fu accanto
nelle lunghe sere di Casarsa,
e ti fece scoprire Bach, che divenne
una tua stupenda ossessione,
e penso, se penso bene nel ricordo
al tuo Vangelo secondo Matteo,
spiaciuto ai nuovi eterni farisei.
Ombre vicine, la tua e quella
di Pina nel silenzio friulano
spezzato solo dalle bombe
suono e luce dell’immondo,
e forse mi hai taciuto questo amore
non amore: tu la dici amicizia.
E tacesti di questo, anche di questo,
nel nostro lungo passeggiare
per le misere allora vie di Orvieto
e sotto il busto di Papa Bonifacio.
Sai, Pier Paolo, ora non mi sovviene
se siamo morti insieme.