opinioni

Canto dei corvi

lunedì 18 febbraio 2019
di Fausto Cerulli
Canto dei corvi

A noi, Dylan, fu detto ragionate con  il cuore
per coloro che ci sapevano avvezzi al nostro
infrangere regole con la fantasia poetica,
per stare noi alle nostre ragione o di cuore
o di ragione, some tell you the raven’sins,
se io non avrò dolore sufficiente a ridurre
il dolore con l’anestesia del passato, il mio,
forse anche il nostro, ché se il passato
è morto e il nuovo non arriva è putrefazione
anche questo oggi sospeso alle sere
troppo lunghe, some let me make you
of the water’s speeches .Poi le altre parole
le non dette, al funerale  dei capelli  di
Ofelia,lievi sullo scorrere di ruscello
di Elsinore. Mi torna in mente, se mai
vi ho fatto nido, il ricordo di lei che
a me negava il bacio: o forse fu in
una sera di febbraio, contratta
tra rovine di castelli vulnerati
dal tempo, o forse fu quel mai che
a me NON fu destino, essendo debole
io, curvato a veglia sotto il peso
di un amore sbilanciato. Perché adesso,
proprio adesso, penso che il corvo canti,
prima di notte, nella faggeta?
non dette.