opinioni

Polline

mercoledì 14 novembre 2018
di Fausto Cerulli
Polline

Un glicine mi trascorre le vene
senza sapere dove abita il cuore
e lo sento quando il polline
schiude la sua pallida follia
di desiderio, altro da me:
voglio essere monaco a me
stesso, ritrovare la muffa
della cella ed il chiarore
del sole a ricordarmi Dio.
I docili serpenti del giorno
ora mia avvolgono, ora
senza veleno, solo spire
di disperazione a percorrere
la insolita strada: e se
la vita deve essere vita
che sia vita e se deve
essere morte che sia vita.
Ora ho calde le vene
sulla fronte, come fossero
le dita di una donna
in carezzarmi tenera,
quale glicine.