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Bosco

mercoledì 14 novembre 2018
di Fausto Cerulli
Bosco

E di me conoscevo quello  che sapevi di me,
dolce in bellezza, per la fuga vitale,
nel bosco rabbuiato innanzi notte
come agonia precede amara morte
al giovane, e il sole ora scompare
e senza luna il cielo fa paura alle streghe,
e semina ricordi mai vissuti e da essi
nasce il ricordo di lei, di quelle
rose che furono per lei peccato
e pentimento, adultera ed adulta,
destinata al giardino conosciuto
da fanciulla, lei vergine mai, lei
madre addolorata che non colle
vedere figlio e morte, lei della
morte complice innocente,
lei germoglio di amore.