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Falce di luna

domenica 11 novembre 2018
di Fausto Cerulli
Falce di luna

La tua terra generava angoscia
in qualche solitudine, la sera
che non voleva diventare notte
e dilungava raggi fiochi di sole
atteso all’orizzonte per morire,
mentre la luna falciava un cielo
dissennato. ebbe paura di essere
Dio e a me furono ostili le mie
creature, i fulmini cozzavano
la morta gente, i vivi odiavano
la vita, a me fu dunque il
pentimento di aver creato
un mondo immondo.
E provai una vergogna
cosmica.