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A proposito di valutazioni scolastiche. Lettera aperta di un genitore

giovedì 5 luglio 2018
A proposito di valutazioni scolastiche. Lettera aperta di un genitore

Tempo di esami e di valutazioni scolastiche. All'indomani dell'uscita dei quadri, un genitore ha affidato ad una lettera aperta firmata e inviata alla redazione di Orvietonews.it le seguenti osservazioni:


Questa vuole semplicemente essere una riflessione a voce alta sull'annosa questione della valutazione dei nostri ragazzi che anima la maggior parte delle conversazioni soprattutto in questo periodo dell'anno. Se ne parla molto più di quanto esplicitamente espresso ed i genitori sono oramai estremamente consapevoli della legislazione e dei criteri di valutazione che per quanto si vogliano rendere oggettivi sono sempre legati a fattori emotivi e personali.

Saranno saltati all'occhio dei più i risultati degli esami conclusivi della scuola secondaria di primo grado presso le due scuole della nostra città. Una notevole discrepanza, tra risultati in grossa percentuale eccellenti (dieci dieci e lode nove) ad Orvieto centro ed i più modesti esiti della scuola di Ciconia. Per correttezza intellettuale va premesso che quest'anno l'esito del voto finale è stato oggetto dell'ennesima riforma, ed il voto di ammissione calcolato sulla media dei tre anni valeva per il 50%. Un tentativo quindi di renderlo più rigoroso, magari meno inficiato dalle prove di esame, ma sicuramente più difficile da superare senza prove eccellenti.

La considerazione che ne scaturisce è dunque la seguente: c'è stata una maggiore valorizzazione delle eccellenze da parte dei consigli di classe nel centro storico? C'è una maggiore concentrazione di eccellenze nel suddetto Istituto rispetto a Ciconia/Orvieto Scalo? Come si può spiegare una tale distonia? Gli insegnanti avevano ben chiara la nuova normativa ed i criteri di attribuzione del voto finale e non si è cercato di valorizzarli rispetto agli anni precedenti? Tutto ciò si ripercuoterà ovviamente nella formazione delle classi e presentazione degli alunni alle scuole secondarie di secondo grado, dove il voto finale costituisce comunque il primo biglietto da visita.

Credo comunque che sia demotivante che un percorso conclusivo di otto anni, visto che l'esame costituisce la prima prova istituzionale dopo un lungo percorso, sia soggetto ad "onde anomale" che a seconda delle annate impattano gli esiti creando di volta in volta aspettative sbilanciate o demotivanti. Se tutto ciò fosse stata solo conseguenza di una oggettiva valutazione ed applicazione delle norme allora ne scaturisce l'atavica questione secondo cui si debba scegliere attentamente dove iscrivere i propri figli.

Un genitore.