opinioni

Caos vero e non calmo

sabato 23 giugno 2018
di Renato Piscini
Caos vero e non calmo

La complessità e la difficoltà del sistema politico di Orvieto viene alla luce sempre più, comparato anche a quello umbro e nazionale: il Pd pur resistendo in città all’ultimo esito elettorale è alle prese con un diverbio interno della sua classe dirigente e nel partito e nella amministrazione, dovuta

1) ad errori del passato e al persistere al suo interno di personaggi che non hanno fatto scelte come quelle nazionali (passaggio a LEU) probabilmente per opportunità politiche, di fatto ingarbugliando il clima interno;

2) al fatto che pur essendoci stata una ventata di novità (ricambio) questa non si è sviluppata efficacemente come si doveva per mancanza di volontà ma anche per non averci creduto fino in fondo. Il tutto condito dalla assenza di personalità vicine umbre e nazionali che non hanno fatto sentire fino in fondo la loro complicità. Al tutto non è stato indifferente l’atteggiamento del Sindaco in questi anni di governo.

I 5 stelle stanno pagando la loro inesperienza , pur rappresentando un popolo, che loro ritengono sia sufficiente a legittimarli, e rimangono una voce forte ma priva del saper gestire i famosi bottoni a cui la lega supplisce in maniera determinante. In città si difendono ma appare in essere una diatriba di uomini e di idee. Apprezzabili alcune iniziative ma i sondaggi già dicono qualcosa.

La Lega, al cui carro stanno correndo i più, si sta insinuando efficacemente nel sistema ed è l’unica forza che ,almeno nei numeri, sta risalendo efficacemente, ricca comunque anche di quella esperienza di governo acquisita che gli permette di rimanere in toni alti e qualificanti (…non so fino a che punto), scontrandosi su alcuni temi che la chiesa e non solo fanno rimanere di alto profilo politico per cui sottacerli o demolirli sarà difficile. In città pur avendo i numeri deve dare ancora segnali di saper governare e/o legittimare le proprie aspirazioni anche negli uomini. Apprezzabili alcuni atteggiamenti in consiglio comunale.

Forza Italia in difficoltà ovunque ha (a mio parere) ed avrà il dilemma di come muoversi con un alleato oramai più forte e forse un po’ lontano da alcuni programmi che condividevano (almeno a livello nazionale), soprattutto ad Orvieto ove gli uomini e le idee dei due partiti sono maggiormente divergenti di fondo. Non ultimo le aspirazioni dei loro rappresentanti. Ritengo debbano valutare strategie diverse se non opposte. La loro collocazione nel mondo dei moderati e dei liberali da voce alla mia analisi.

I socialisti ufficiali sono alla stregua di un arroccamento di potere che gli ultimi governi, poco attenti e distratti, hanno tenuto sin troppo alla ribalta addizionando loro una premialità oltremodo significativa aldilà dei numeri. Si stanno affacciando le linee dell’altra parte socialista un po’ più di alto profilo politico e di presenza. Non sarà facile capirne la collocazione e gli sviluppi di ambedue. Rimangono i comunisti che si fanno sentire a suon di tromba spesso e volentieri che comunque dovranno per numeri e programmi valutare aggregazioni o sinergie.

Oltremodo in città alcune associazioni e categorie rumoreggiano per insoddisfazione e mancanza di idee valutando in fieri possibili liste civiche o aggregazioni di merito. Rimangono in linea( con il potere) alcune cooperative di scopo più con l’amministrazione, forse in attesa di eventi.
Questo il quadro in città non certo gratificante ma vero.

La configurazione di domenica nei ballottaggi ci sarà di aiuto ma ritengo essenziale trovare la quadra di un programma per la città (per l’Orvieto futura) contemporaneamente alla scelta di uomini e donne capaci e riconoscibili che rassicurino i cittadini sul loro futuro. Il quid sarà

- chi riuscirà a mettere a reddito le emergenze storiche e non solo presenti in città
- chi riuscirà finalmente a creare le condizioni per un incremento demografico e turistico
- chi governerà, una volta salito sullo scranno, stando ancora vicino ai cittadini
- chi saprà ridare un ruolo in Umbria e Nazionale a questa città
- chi saprà scegliere uomini e donne rappresentativi dei vari suburbi
- chi saprà far funzionare la macchina amministrativa

sarà vincente.