opinioni

La politica a Orvieto soffre di caos calmo

venerdì 22 giugno 2018
di Massimo Gnagnarini
La politica a Orvieto soffre di caos calmo

La Sinistra è spaccata tra Germani e il suo partito. "Per Andare Avanti", dopo aver fornito gambe e testa fino a quasi esaurimento dei suoi eletti alla Giunta Germani, rimane sotto rappresentata in consiglio comunale dopo la ricollocazione autonoma della sua componente socialista. Il M5S è sotto OPA con nuovi aspiranti portavoce non più scelti dai meetup locali ma bensì decisi d'imperio dai suoi vertici regionali e nazionali intermedi.

La Destra rimane terreno di gioco dei serfisti della politica e di cui se ne può avere una plastica rappresentazione osservando la composizione attuale del consiglio comunale dove, a fronte di due neo leghisti dichiaratisi e di peso come Sacripanti e Olimpieri, non esiste ancora il gruppo della Lega preferendo forse, i due, restare ciascuno capogruppo di non si sa più di che cosa saltro se non, magari, per l'utilità di conservare il privilegio di una manciata di minuti in più di visibiltà dei capogruppo nel corso delle stanche e ormai quasi sconosciute sedute consigliari.

"Forza Italia", in crisi identitaria e di consensi, è passata dal ruolo di capofila dell'opposizione a quello di gregario del nuovo corso della destra radicale vincente. Ergo? La ricetta per uscire dall'impasse è tornare ai fondamentali. A pochi mesi dal rinnovo dell'Amministrazione Comunale occorre iniziare a mettere su tavolo e all'attenzione degli orvietani tre questioni:
- Programmi
- Classe dirigente
- Alleanze

Chi ha veramente a cuore il futuro della nostra città e voglia dare la propria disponibilità personale a candidarsi dovrà seguire questo faticoso percorso e sottoporsi a un giudizio di merito preventivo da parte degli elettori. Il caos calmo populista non serve a favorire gli interessi cittadini ovvero per il mantenimento delle ragioni economiche e demografiche di una comunità locale come la nostra.