opinioni

Interrogare è anche scegliere

giovedì 18 gennaio 2018
di Massimo Gnagnarini
Interrogare è anche scegliere

C'è una opposizione molto attiva che quotidianamente segnala problematiche da risolvere. Ci sono i social dove molti cittadini ogni giorno segnalano quel che non funziona. C'è una amministrazione che cerca di dare risposte. Poi su tutto ci sono le opinioni, ognuno con le proprie. Tuttavia bisogna separare le opinioni dai fatti. I fatti sono che se si fa l'elenco delle cose da fare esse sono dieci volte quelle che si potranno fare. Ergo governare significa mettere in fila le cose da fare e scegliere di farne alcune lasciandone indietro altre e allo stesso modo fare l'opposizione significa suggerire alcune cose da fare indicandone altre da lasciare indietro. Si chiama confronto.

Mi spiego meglio. Prendiamo, a puro titolo di esempio, l'interrogazione presentata in questi giorni dal consigliere comunale Sacripanti per sollecitare l'amministrazione sulle problematiche del traffico e dell'arredo urbano sofferte da via Postierla nel centro storico di Orvieto, insieme, aggiungo io, ai rischi potenziali derivanti da una storica instabilità del basamento tufaceo a margine del manto stradale che corre lungo una zona corticale della Rupe già oggetto di interventi di consolidamento e tendenzialmente soggetta a sfaldamenti.

Ecco si capisce subito che l'interrogazione di Sacripanti può aprire scenari e valutazioni ben diversi da quelli che magari più limitatamente ci si proponeva nel denunciare una semplice o supposta inerzia del Comune relativamente al disturbo provocato agli abitanti dalle vibrazioni dei loro infissi al passaggio degli autoveicoli. Che fare? Ordinare nuove indagini geomorfologiche della zona interessata? Chiudere cautelativamente il traffico? Limitarlo? Intervenire subito con con un progetto di consolidamento? Ci sono gli spazi finanziari per realizzarlo? E a cosa si dovrebbe rinunciare per ottenerli?

Credo che la serietà di chi interroga e la serietà di chi risponde si misuri attraverso lo spessore e l'approfondimento delle questioni sollevate. Troppo spesso il confronto istituzionale si conclude, dopo un breve viaggio mediatico sulla stampa locale, attraverso quell'idiota norma del regolamento del consiglio comunale che impone tre minuti più tre per la domanda e la risposta utile si alla propaganda politica ma totalmente improduttiva e anzi pericolosa perchè un minuto dopo la questione viene archiviata.