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In ricordo di Roberto Minervini

martedì 2 gennaio 2018
In ricordo di Roberto Minervini

Ho conosciuto il professore Roberto Minervini ad una assemblea a Benano nel 2005. C’era un fermento nel borgo perché volevano fare una cava di basalto sulla spianata dell’ex-aeroporto di Orvieto che costeggia, a destra, la strada che da Castel Giorgio raggiunge Castel Viscardo. E tra gli abitanti del borgo, arrivato da pochi anni, c’era Roberto Minervini, il “professore” come molti lo chiamavano.

Ci intendemmo subito e fummo a fianco delle più importanti vertenze che hanno contraddistinto in questi anni Orvieto e l’Alfina. Fummo insieme nelle lotte alle cave, in particolare Benano che vincemmo e da cui nacque il Parco Culturale che il comune di Orvieto sta ora realizzando o alla cava di Torre Alfina i cui titolari sono stati recentemente condannati dal Tribunale di Viterbo, all’eolico sul Monte Peglia che ora -dopo la fine di questo insidioso progetto- è candidato al Programma MAB dell’Unesco, alla geotermia elettrica speculativa che ha visto proprio qualche giorno fa la bocciatura ad opera del Governo Gentiloni dell’impianto pilota geotermico di Torre Alfina.

Per non parlare degli impianti a biomasse di Fabro e Castel Viscardo e l’inquinamento da mercurio nella valle del Paglia, come eredità della geotermia in Amiata. Roberto aveva dato un impulso importante alla nascita della Rete Nazionale NOGESI che lotta contro la geotermia elettrica speculativa ed inquinante. Era stato nominato negli ultimi anni dal coordinamento delle associazioni dell’Orvietano come referente del tavolo ambiente del Contratto di fiume del Paglia-Chiani e del Basso Tevere Umbro e in questa qualità aveva dato un contributo notevole a questo progetto, di cui è capofila il Comune di Orvieto.

Intanto si era associato ad Accademia Kronos e ne era divenuto il responsabile del Comitato Scientifico che ha raggruppato in questi anni professori universitari ed esperti di alto livello. Il 20 gennaio 2012 sono stato insignito del riconoscimento internazionale “Un bosco per Kyoto” a Roma al Campidoglio: anche questa era stata una iniziativa di Roberto che perorò la mia candidatura. L’ultima cosa che ricordo di Roberto- ma ormai la malattia era molto avanti- fu il voler accompagnare a Latera il giornalista Angelo Mastrandrea e la fotografa Silvana Pampalona della rivista “Internazionale” per fare un articolo –che verrà pubblicato dopo la sua morte: http://www.internazionale.it/reportage/angelo-mastrandrea/2017/01/11/geotermia-energia-rinnovabile-italia-salute su quella sciagurata vicenda della geotermia del 2000, che forse lo aveva segnato.

Vittorio Fagioli, Coordinamento associazioni dell’Orvietano, Tuscia e Lago di Bolsena & Rete Nazionale NOGESI (NO alla geotermia elettrica speculativa e inquinante)