opinioni

Alla maniera di Kafavis

martedì 2 gennaio 2018
di Fausto Cerulli
Alla maniera di Kafavis

Dopo, soltanto dopo, ci nascondemmo
tutti e due sconvolti: e i nostri volti
adesso erano maschere, cartapesta
per qualche insano Carnevale.
Eppure ci era nota la casa, letti
disfatti, quadri polverosi alle pareti,
profumo di qualche vizio.
Allora, Dio mio, allora perché
cercare nascondigli dopo il dolce
peccato? Dovrò forse pensare
che sia male guardarsi negli
occhi, accarezzarsi come fanno
i gatti quando vogliono giocare?
Stanno dunque per arrivare
i barbari? Abbiamo spento
i fuochi, ora è soltanto
il buio del silenzio, e
in lontananza il brontolio
del tuono.