opinioni

Specchio infranto

giovedì 7 dicembre 2017
di Fausto Cerulli
Specchio infranto

Di quando stavi come in una pausa
e respiravi solo una musica
e le tue mani avevano più aspre
le dita e ti guardavi intorno
e non ti appartenevi se non
in una specie di prestito
a misura della tua stanchezza
di essere sola: di quando
eri la sosia di una te stessa
sconosciuta, e solo la tua veste
ti dava un nome di speranza,
in attesa di essere finalmente
viva, nell’alba di qualche amore.
Di me che ti guardavo nello
specchio infranto, e vedevo
solo memoria di te.