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Recinto

giovedì 23 novembre 2017
di Fausto Cerulli
Recinto

Ora la mia gioia ha i colori di quando
stavo con te in quei frammenti di giorni
che presto si facevano sera, e noi
scavalcammo un recinto, e tu eri
molto agile, e, dopo, il cuore ti batteva
come di una colomba impaurita.
Ed io volevo bere e tu mi dicesti
se mi vuoi bene non farlo, e il mio
non farlo tu lo prendevi come
un regalo, come un fiore profumato
che ti spettava in dono.
Quando mi hai detto ciao ho sentito
che mi dicevi addio, avevi come
un tic sulle labbra nel bacio.
Ora la mia gioia ti cerca in una
nebbia di pena appena passata
e di una pena che torna a darmi,
dolce, il tormento.