opinioni

Leggendo Peter Handke

lunedì 9 ottobre 2017
di Fausto Cerulli
Leggendo Peter Handke

Ho cominciato a restare fedele
alle persone e agli oggetti
facendo gesti misurabili,
sfogliare un libro che non potrò leggere,
pensare ad una donna che non potrò amare,
socchiudere piano l’uscio per non turbare
il sonno del gatto, chinarmi per raccogliere
quello che resta di una rosa appassita,
aprire lentamente le tende alla finestra
per guardare le nuvole aspettando un sole,
chiedermi se debbo chiamare lei oppure
attendere che NON mi chiami, guardare
con morbosa insistenza il vuoto come
un aspirante suicida innamorato della vita.
Farmi domande per non rispondermi,
ragionare sui massimi sistemi per ingannare
i sistemi minimi. E resto fedele a me stesso
fino alle punte delle dita, incurante
della ferita che non si sana.
Vorrei essere il bambino che NON sa giocare.