opinioni

Orvieto, forse il Duomo

lunedì 18 settembre 2017
di Fausto Cerulli
Orvieto, forse il Duomo

Un appuntamento mancato e quella sera ho vagato
solitario le strade ancora lucide di pioggia in una
Orvieto placata come il mare quando arride
al navigante. Cercavo di pensare a non pensarti.
Ed era un gioco amaro. Una favola quando
si fa tragedia.
Un bar ancora aperto, occasione per un vino
rosso di tufo, rosso di quasi sangue, qualche amico
affannato di noia, quella donna vestita
di quel nulla che fa tanto Parigi, e solo
lei beveva nel suo magico pianto
consolabile.
Poi Piazza del Popolo, appuntamento
mancato. Solitudine quieta e presto
un sonno come una morte nella guerra
che mi feriva l’anima. E tu dormivi
in un paese lontano un sonno
strano, fatto di sogni arroventati
dal sole che sarebbe venuto
a risvegliarti nuda.