opinioni

Francesco, dunque

martedì 20 giugno 2017
di Fausto Cerulli
Francesco, dunque

E mi torna nella memoria dell’anima
un giovane mai esule dalla memoria
e quel giorno di giugno, quando
morimmo tutti quel poco quel tanto
che ha fatto vivere ancora
la nostra vita spezzata. E
ancora le rondini a dirmi di lui
nel loro volo impazzito, e una
foto presagio, occhiali scuri,
sigaretta stretta tra labbra
decise senza sorriso, forse
un’autostrada di morte.
E non si muore quando
un sassofono suona ancora
e per sempre. Non dire
che non ci sei, dimmi
che attendi, paziente
come non eri. Quella notte
abbiamo saputo che
avremmo vissuto comunque,
a malincuore. Resta il sorriso
di un bimbo già adulto,
il suo abbraccio avvolgente.
Ricordo un ricordo
che non si cancella.