opinioni

Tempo di more

sabato 20 maggio 2017
di Fausto Cerulli
Tempo di more

Tempo di more, le coglievo pungendomi le dita e
sottile era il piacere del poco sangue e dei
molti lamenti. La donna di campagna, fianchi
larghi, seno abbondante,viso segnato dai troppi
sorrisi, rubava alle mie dita fanciulle i frutti,
e li stringeva per farne uscire il succo.
E qualche volta si macchiava il volto con le lagrime
di quelle more affannate di sole. Si stendeva
sull’erba, la gonna le saliva fino all’inguine. Giocava
a farmi sentire uomo. Ma io provavo voglia
solo del sapore stridulo
delle more rubate ad un cespuglio.