opinioni
Il lago che sappiamo
domenica 19 febbraio 2017
di Fausto Cerulli
Una fiaccola, come troppa luce
nel buio amico,mi percorreva
le vene di uomo costernato
di assenze. E mi seguivano,
come onde di quel lago
che io e te sappiamo,
le note di un sassofono,
le note profonde care
ad un sassofono che ora
ancora, ancora e per sempre
dolcemente mi accora.
E in questo atroce
Carnevale, la mia
anima residua vuole
spargersi come una
nuvola.
orvietonews.it by http://www.orvietonews.it is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.