opinioni

Ilaria Alpi si è suicidata?

mercoledì 19 ottobre 2016
di Fausto Cerulli
Ilaria Alpi si è suicidata?

Il somalo condannato per la morte di Ilaria Alpi è stato assolto per non aver commesso il fatto, dopo anni di carcere. Io so per certo che un mio cliente, Stefano Porcari, tanto per non fare nomi, conosceva Ilaria Alpi e frequentava, guarda caso la Somalia. Per questi ed altri motivi sapeva e sa molte cose sull’omicidio di Ilaria Alpi. Sin dall’inizio della macabra vicenda ha insistito sul fatto che la morte di Ilaria fosse dovuta ai nostri servizi segreti, più o meno deviati. Voglio dire che all’inizio non era certo di quello che mi diceva il mio cliente, poi ho controllato presso il ristornte sulla via per Bolsena, dove Stefano mi diceva di essersi intrattenuto con Ilaria, e ho avuto conferma.

Se su questo il mio cliente non aveva mentito, non vedo come e perché avrebbe dovuto mentirmi su altro. Tra l’altro ho ricevuto una visita intimidatoria della Digos, riferita a mie notizie datemi da Stefano, il quale ha chiesto molte volte di essere interrogato in carcere per dire quello che sapeva sul caso Alpi. Inutilmente - successivamente è stato interrogato dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sul caso Alpi, e deve aver fatto dichiarazioni importanti se è vero come è vero che la sua deposizione, sola tra tante, è stata segretata per ragioni di Stato. Stefano,e non ho motivo di non credergli, ha saputo che Ilaria, prima di essere ammazzata stava indagando su un traffico ingentissimo di rifiuti tossici tra Italia e Somalia, a conoscenza dei servizi che si erano guardati bene dall’intervenire, probabilmente per non turbare quelli che si chiamano Poteri Forti.

Il traffico di rifiuti è da anni un business colossale miliardario.Ovvio che, essendo un traffico illegale, a conoscenza peraltro di apparati dello stato italiano. Altrettanto ovvio qualcuno di questi apparati avesse interesse prima dissuadere Ilaria dal proseguire la sua inchiesta, e poi, visto che Ilaria andava avanti, si decise di eliminarla. Certo, la questione non doveva essere a conoscenza dell’opinione pubblica e allora si costruì di sana pianta il castello di accuse contro un povero somalo, incarcerato, condannato a 26, dico 26 anni di reclusione per un omicidio che non aveva commesso, e son stati bravi gli avvocati che sono riusciti ad ottenere la revisione del processo con la conseguente assoluzione del malcapitato somalo. Malcapitato perché incappato in una giustizia poco attenta alle prove, e pronta a credere al primo testimone che accusa e poi dichiara di aver mentito.

A parte la condanna ingiusta, viene da chiedersi chi abbia spinto il testimone ad accusare, e perché i giudici di allora non hanno voluto tener conto della ritrattazione. Come diceva Andreotti a parlar male si fa male, ma qualche volta ci si azzecca e dunque possiamo provare a dire che i giudici non sono tutti dei Santi e sono interessati dalle pressioni degli apparati piuttosto che dalla ricerca della verità. Una bella condanna al somalo e l’affare Alpi è sistemato. Ora che il somalo è stato assolto, credo che la giustizia debba andare avanti a cercare i veri responsabili di quell’omicidio. Magari seguendo la traccia indicata dal mio cliente. Magari togliendo il segreto di stato che la Commissione Parlamentare ha posto sulla deposizione del mio cliente per non turbare che la Commissione Parlamentare non si è sognata di mettere in crisi gli apparati dello stato di cui fa parte. La madre di Ilaria, dopo l’assoluzione del somalo ha dichiarato che la verità storica è ben conosciuta e ora deve arrivare la verità giudiziaria. Parole sante.