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"Per evitare le accuse la Regione persegua una politica seria sui rifiuti"

lunedì 18 gennaio 2016
di Taira Bocchino - Amici della Terra
"Per evitare le accuse la Regione persegua una politica seria sui rifiuti"

L’assessore all'ambiente Fernanda Cecchini propone una ricostruzione troppo semplicistica del punto di vista della Regione sulla discarica di Orvieto. E' vero che la procedura di VIA sul progetto di ampliamento della discarica si concluse a giugno 2011 con il parere contrario sull'ampliamento al terzo calanco ma grazie al parere negativo della Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Umbria e grazie anche ad una grande mobilitazione dell'associazione Amici della Terra, di altre associazioni del territorio e di molti cittadini.

Quanto all’altra questione posta dall'assessore di "sopraelevare la discarica attuale" cioè di appoggiare una montagna di rifiuti sopra al secondo calanco una volta riempito, in modo che possa essere ammirabile da ogni dove, vogliamo sperare che l’assessore e la Regione tutta si rendano conto del ridicolo della proposta sotto il profilo paesaggistico e della necessità della condivisione unanime da parte delle istituzioni del parere contrario già emesso dalla Soprintendenza. Si tratterebbe di un affronto verso la città di Orvieto e il patrimonio paesaggistico e culturale dell’Umbria. Ma non arriviamo a pensare a una diversa posizione da parte delle istituzioni regionali.

Sulla incapacità delle politiche regionali sui rifiuti è sufficiente ricordare il giudizio espresso dal Governo nello schema di decreto inceneritori che su questo presupposto ha individuato il ricorso ad un termovalorizzatore per l’Umbria proprio per evitare lo strumento della discarica come unico reale metodo di trattamento e per evitare quel rischio dell’emergenza paventato dal Piano regionale.

In ultimo l'assessore saprà che è in corso una vertenza che ci vede, insieme al comune di Orvieto, davanti al Consiglio di Stato contro la società SAO che ha presentato ricorso contro la decisione del Comune di riconoscere il bosco all'interno del terzo calanco. Ci aspettiamo dunque dall'assessore Cecchini che ribadisca formalmente, pubblicamente e con la stessa chiarezza la posizione di non consentire nessun ampliamento al terzo calanco indipendentemente dall’esito della vertenza.