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"Quando la sinistra invoca il rispetto delle regole non è credibile. E’ la prima, infatti, ad infrangerle"

mercoledì 16 dicembre 2015
di Andrea Sacripanti
"Quando la sinistra invoca il rispetto delle regole non è credibile. E’ la prima, infatti, ad infrangerle"

In questi giorni si è assistito, da parte di illustri esponenti della Giunta e della maggioranza consiliare, ad un continuo richiamo al rispetto delle regole rivolto alla cittadinanza e particolarmente a quei cittadini che sono insorti per essere stati sanzionati nella notte tra venerdì e sabato, quando in Città si celebrava un importante evento organizzato dai commercianti del Centro storico.

Ora, tralasciando il fatto che l’Amministrazione comunale dopo mesi di aspre diatribe con gli stessi commercianti ha cercato di ingraziarseli sponsorizzando i loro eventi, salvo poi sguinzagliare i propri gendarmi nelle ore notturne per dare la caccia agli indefessi trasgressori del codice della strada, è bene sottolineare che coloro che oggi si trincerano dietro l’intransigente richiamo, sono gli stessi che, per primi, non rispettano leggi e regolamenti. Al riguardo si ricorda che, in sede di approvazione del bilancio di previsione, circa 900 mila euro sono stati destinati a finalità del tutto estranee a quanto disposto dalla legge.

Si pensi all’indennità di disagio ambientale: il Comune prevede di incassare 550 mila euro, ma soltanto 50 mila, circa il 9%, vengono utilizzati per abbattere le tariffe del servizio rifiuti (TARI), destinando la restante somma, ben 500 mila euro, a finalità non contemplate dalla Legge Regionale n. 11 del 13/05/2009, la quale, è bene ribadirlo, all’art. 41 comma 3, dispone che “L'indennità di disagio ambientale è utilizzata dai Comuni per agevolazioni tariffarie a favore degli utenti interessati dalla presenza degli impianti e per finalità inerenti il miglioramento ambientale e la dotazione di servizi nelle stesse aree”;

Anche in relazione all’impiego del gettito derivante dall’imposta di soggiorno, si è in presenza ad una palese violazione di legge. Il regolamento comunale sull’imposta di soggiorno, al 1° comma dell’articolo 2 , dispone, infatti, che “l’imposta di soggiorno è istituita in base alle disposizioni previste dall’art. 4 del Decreto Legislativo 14 marzo 2011 n. 23. Il relativo gettito è destinato a finanziare gli interventi, previsti nel bilancio di previsione del Comune di Orvieto, per il turismo, ivi compresi quelli a sostegno della promozione della città e a sostegno delle strutture ricettive, la manutenzione dei beni culturali ed ambientali, nonché i servizi pubblici locali.”

Bene, dei 400 mila euro che il Comune incassa, soltanto 25 mila euro, circa il 6%, vengono destinati per la promozione turistica della Città, mentre la restante somma prende tutt’altre direzioni che nulla hanno a che fare con il disposto normativo e regolamentare. Tutto questo per dire che è giusto richiamare i propri amministrati all’osservanza delle regole, anche se in materia di traffico e parcheggi quest’ultime risultano essere particolarmente insensate e finalizzate esclusivamente per fare cassa, ma prima di ergersi a paladini della legge e ad inflessibili punitori dei disobbedienti, bisognerebbe che gli stessi Amministratori diano il buon esempio e per primi non si macchino di palesi violazioni di legge.

Della vicenda, rimangono soltanto l’amarezza di vedere persone che se ne rivanno indignate dalla nostra Città e la confusione che regna sovrana sulle contraddittorie politiche di rivitalizzazione del Centro storico adottate dall’attuale Amministrazione che prima incentiva la gente a partecipare agli eventi, e poi è inflessibile nel multare chi lascia fuori spazio la propria auto per un paio d’ore di notte, senza peraltro intralciare il traffico.
La politica dell’accoglienza, certamente, non si impone con la forza, ma usando il buon senso.