opinioni

Banche e politica

venerdì 19 giugno 2015
di Fausto Cerulli
Banche e politica

Una volta, quando la stampa era libera, si soleva dire che le banche sono associazioni a delinquere, e che è più colpevole chi fonda una banca che chi ruba in banca. Dalle notizie che circolano, facendo tara della malizia diffusa, molti politici italiani dovrebbero essere accusati di concorso esterno/interno ad associazione a delinquere. Reato discusso dalla giurisprudenza bonista, ma che questa volta sembra pienamente configurata.

Potremmo partire dalle vicende miserevolmente miliardarie del Monte dei Paschi, feudo della sinistra lanciata nell’azzardo sicuro della finanza e delle banche. Potremmo seguitare con la famosa affermazione di D’Alema che, fregandosi le mani e i soldi pubblici, disse “ finalmente abbiamo una banca”. dove abbiamo non si riferiva certamente al popolo italiano nel suo complesso.
Oggi tornano in ballo le banche,di cui il governo Renzi ha mescolato le carte, a favore della famiglia della ministra Boschi e della famiglia Renzi.

Sono questioni complesse, che meriterebbero una disamina accurata. ma da quello che emerge siamo di fronte a un verminaio che neppure la cosiddetta prima repubblica. Con qualche differenza: una volta le banche finanziavano occultamente i partiti. oggi i partiti comprano le banche per finanziare i propri dirigenti. Siamo alla deriva finanziaria: l’Europa ride di noi, ma noi abbiamo poco da sorridere.

Anche perché mentre scoppia, si fa per dire, lo scandalo delle banche ialiane, veniamo a sapere, ma lo sapevamo già, che le banche svizzere e quelle lussemburghesi di Junker, sono affollate di denaro sfuggito magicamente alla formidabile e rafforzata (non si sa come e quando) lotta all’evasione fiscale. Il difetto, come si suole dire, sta nel manco. Ed una volta tanto il manico sta in mano alla sinistra e alla destra, senza eccezioni.