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Concina: "Contratto di Fiume: la semplicità è un concetto ostico per il Pd"

lunedì 26 gennaio 2015
di Antonio Concina
Concina: "Contratto di Fiume: la semplicità è un concetto ostico per il Pd"

Il Segretario del PD Scopetti, in un articolo recentemente apparso sulla stampa locale, continua a confondere l’azione amministrativa con l’azione politica. E’ vero che il contratto di fiume venne avviato in sede politica dal PD, ma semplicemente perché il Comune di Orvieto, con l’intento di rispondere alle esigenze dei cittadini, decise di giocare un ruolo attivo (e non più assoggettato ai voleri ternani o perugini oppure romani) nella gestione diretta delle politiche di messa in sicurezza di questo territorio.

Grazie alla competenza scientifica dell’Assessore all’Ambiente Claudio Margottini, abbiamo avuto la forza di dialogare con tutte le istituzioni coinvolte nella messa in sicurezza del tratto urbano del Paglia dopo la disastrosa alluvione del 2012 e quindi di rivendicare la centralità di Orvieto in tutti i meccanismi decisionali. Siano essi stati di natura tecnica oppure amministrativi, nel rispetto della normativa.

Ricorderanno i cittadini i contrasti con la Regione Umbria in merito alle procedure per gli allarmi, i contrasti con l’Autorità di Bacino del Tevere in merito alla pianificazione di rischio esistente, i contrasti con il Consorzio di Bonifica in merito alle scelte progettuali per la messa in sicurezza. Quante volte l’Assessore Rometti ha criticato l’Assessore Margottini dicendo che non doveva essere il portavoce dei comitati? Di questo non ce ne siamo mai fatti un problema: per noi la priorità erano i cittadini di Orvieto e la loro sicurezza.

Infatti, oggi le procedure di allertamento sono cambiate, il Piano d’ambito dell’Autorità di Bacino è cambiato. Avevamo cominciato ad incidere sulle scelte progettuali (anche attraverso uno studio indipendente) sugli scenari di esondabilità del Paglia, che ha indotto il Consorzio di Bonifica ad assegnare uno studio specifico sull’orvietano al CNR di Perugia, dopo avere effettuato un volo aereo per ricostruire una topografia accurata da confrontare con quella pre-evento.

Queste iniziative della mia Amministrazione sono state condivise e gestite insieme ai cittadini e comitati, con la convinzione non demagogica che l’essenza della democrazia è nella partecipazione. Non ci sono mai piaciuti i progetti costruiti all’interno delle segreterie dei partiti in quanto, nella migliore delle ipotesi, fanno catapultare ad Orvieto le cooperative edili dell’Emilia.

È questa la differenza tra il contratto di fiume del PD e l’azione amministrativa del Comune di Orvieto e della mia Giunta. Il primo è un documento teorico nato e cresciuto nella segreteria del partito ed il secondo un piano di interventi nell’interesse dei cittadini e da questi condiviso.

Il rapporto con l’Associazione Paglia Bene Comune e con il successivo “Accordo per il Parco” aveva esattamente questo fine. Portare i cittadini a dialogare con l’Amministrazione Comunale (e non con la segreteria del partito), rivendicare le proprie istanze (e non elemosinare favori al politico) essere attori principali delle politiche di messa in sicurezza (e non soggetti subordinati ad interessi di altri potentati), nel costante rispetto dei ruoli e delle responsabilità.

I fondi PRUSST li avevamo re-indirizzati a questo scopo, dopo un’iniziale impostazione verso passerelle e sentieri, e vigileremo oggi affinché vengano utilizzati per integrare paesaggisticamente gli interventi di messa in sicurezza e non per interessi di parte.

In conclusione, il Segretario Scopetti dimostra di avere una sua visione personale di democrazia, nonostante venga richiamata nel nome del suo partito. Non sarebbe stato più semplice dire che il contratto di fiume ed il Parco Urbano del Paglia devono confluire nello stesso progetto? Non sarebbe stato più semplice dire che tutte queste azioni sono parti di un percorso sociale, tecnico ed amministrativo sovraordinato ai singoli titoli dei progetti? Forse la semplicità è un concetto troppo ostico per una formazione politica così tormentata e litigiosa.