opinioni

Vecchie "guardie" all'attacco ma, i deboli (giovani) riusciranno a cambiare la società

lunedì 22 settembre 2014
di Renato Piscini

La vecchia guardia ha due obiettivi: sopravvivere e cercare di mantenersi visibile per essere ritrovata dai soccorritori (elettori-iscritti), esprimendosi con determinazioni esasperate ma, la gioventù si ritrova, suo malgrado, nella stessa situazione; infatti si trova nel mezzo di due fondamentali cambiamenti: uno sociale e uno tecnologico, esiliati dai simboli ideologici, sono arrivati ad un linguaggio solo tecnologico. Questi hanno mancato il sogno rivoluzionario e abitano il proprio status con la sensazione di non poterlo mai accarezzare.

Solo nel futuro è il tempo della politica, nel momento in cui questa può e deve essere profezia (giovani) e non manutenzione (vecchia guardia). Chi progetta attraverso comportamenti (v.guardie) non predige il futuro; solo il modello e l organizzazione permettono di progettare il futuro.
La profezia avviene se tutto si identifica con la identità civica; la globalizzazione e i dictat europei ridefiniscono il concetto di identità (sociale), la politica deve immaginare un modello di appartenenza e di comportamenti, che vada oltre.

Le profezie politiche sono quelle che prevedono logiche di rete (rapporto elettori), ripensando la società al suo vero scopo: avere un ruolo ...solo quello che si è capaci di difendere (merito), quindi i deboli possono cambiare se sono consapevoli e attrezzati per cambiare le cose; le vecchie guardie siano di stimolo e di esperienza no più protagonisti.

Poichè un consesso civile non può essere regolato dalla legge della giungla e i diritti sono quelli dei deboli (per definizione), è appunto attraverso le lotte dei deboli che le società cambiano, perchè i forti non hanno nessuna intenzione di modificare lo stato delle cose. La profezia politica deve progettare la protezione dei deboli, che cosi potranno rigenerare i loro bisogni e quindi la società.