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Non abbiamo un Sindaco, abbiamo un “sola”!

lunedì 18 agosto 2014
di Stefano Olimpieri - Identita e Territorio
Non abbiamo un Sindaco, abbiamo un “sola”!

Sono passati solo due mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione e già si sta palesando chiaramente l’assoluta debolezza strutturale di Germani, l’inconsistenza totale di SEL ed il vuoto assoluto che pervade il PD: di fronte a questa incontrovertibile situazione, non poteva che emergere la scaltrezza cripto-democristiana di Gnagnarini che si è insinuata come un coltello nel burro all’interno del corpaccione flaccido e senza progetto politico della sinistra orvietana, la quale, pur avendo vinto le elezioni in maniera inconfutabile, è ormai da anni priva di classe dirigente, non ha più la capacità di governare i processi amministrativi e decisionali in maniera autonoma ed è pervasa da lotte di potere. Di fronte a queste considerazioni immaginiamo quale possa essere la risposta: “Olimpieri, zitto e mosca, avete perso”.

Certo, è vero, abbiamo commesso degli errori ed abbiamo perso, ma una sconfitta non ci impedisce di continuare a fare politica e di rimetterci in cammino per esprimere le nostre idee e per rappresentare le nostre opinioni. Tornando a questi primi due mesi di nuova Amministrazione, in tutte le realtà del nostro Comune ed in tutti i corpi sociali ed economici si percepisce una grande e diffusa delusione. Ma, secondo voi, il problema è Germani o forse riguarda tutti coloro che – più o meno in buona fede – hanno creduto alle tante promesse fatte prima, durante e dopo la campagna elettorale? Chiedere a Germani di rendere conto delle promesse fatte non sono altro che battaglie di retroguardia: con il massimo rispetto per la persona, Germani è questo e per emergere nel campo politico deve usare la sua dote migliore che è quella di fare promesse e – soprattutto – di farle nel momento giusto. Questa sua capacità l’abbiamo sperimentata in qualità di testimoni oculari con la questione dell’imposta di soggiorno: in una riunione tra capi gruppo consiliari nel febbraio scorso, Germani si era fatto “paladino” delle istanze di una ventina di albergatori che protestavano vivacemente contro l’imposta che sarebbe partita dal successivo 15 aprile.

Di quel Consiglio Comunale ricordiamo uno per uno gli albergatori presenti, così come ricordiamo anche la presenza tra il pubblico del Presidente di Confindustria. Finita la riunione e rientrato in Consiglio, il futuro Sindaco attaccava a testa bassa contro l’imposta di soggiorno, tanto da venir osannato dalla stragrande maggioranza degli albergatori e dai vertici di Confindustria perché prometteva di cancellarla appena divenuto Sindaco. Grazie a questa promessa, gli viene facile inserire nella sua lista civica due noti albergatori orvietani e successivamente, durante un incontro svoltosi presso l’Oasi dei Discepoli e coordinato da uno dei più autorevoli imprenditori della città, lo stesso Germani – unico tra i cinque candidati a Sindaco - firma un documento con il quale si impegna, se dovesse vincere le elezioni, a togliere completamente l’imposta di soggiorno a partire dal 1 luglio 2014.

L’8 giugno diventa Primo Cittadino ma non adempie a quanto promesso, tant’è che si limita per un mese e mezzo a mantenerla ai livelli dettati dalla precedente Amministrazione. Dal 16 agosto se ne frega delle promesse e porta l’imposta ai livelli massimi. Questo comportamento è aggravato dal fatto che nel bilancio 2014 – grazie ad un trasferimento aggiuntivo di 840.000 euro da parte dello Stato - vi sono le risorse per tenere l’imposta di soggiorno almeno ai valori ante 16 agosto. Di fronte alla storia dell’imposta di soggiorno, qualcuno dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza. E questo qualcuno non è certo Germani. E neanche il suo braccio destro Gnagnarini.