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Un'altra speranza svanita

mercoledì 26 febbraio 2014
di Stefano Olimpieri, capogruppo Pdl
Un'altra speranza svanita

Per la seconda volta in pochissimi mesi la minoranza di sinistra è dovuta tornare a casa con un pugno di mosche. Infatti, quello che è successo ieri in Consiglio Comunale può essere paragonato a ciò che avvenne nel dicembre scorso quando si doveva approvare il bilancio 2013: come allora, anche ieri speravano che la maggioranza non avesse i numeri per approvare gli atti presentati - tra i quali atti vi era anche il piano pluriennale di rientro - e che Concina e la sua Giunta avrebbero dovuto dimettersi.

Come avviene in questi casi, avevano chiamato le solite truppe cammellate per assistere alla resa di Concina e per gioire in diretta dentro l'aula consiliare: da notare che rispetto a dicembre scorso queste truppe cammellate erano molto meno numerose (c'era l'onnipresente Segretario, ma tra le assenze si è notata quella della Signora Loriana, in altre occasioni sempre presente nella speranza di vedere la morte politica di Toni), forse perché ormai sono rimasti in pochi a credere alla favola della defenestrazione di Concina. Comunque, al di là di chi erano e di quanti erano i componenti di queste truppe cammellate, per l'ennesima volta è emersa chiaramente la sconfitta politica e numerica di una minoranza che per avere qualche soddisfazione deve sperare negli scivoloni altrui.

Facevano i conti con il pallottoliere e contavano e ricontavano per capire se c'erano i numeri; ma i numeri, purtroppo per loro, non c'erano, e la maggioranza che sostiene il Sindaco è andata avanti compatta ed ha approvato tutti i provvedimenti all'ordine del giorno. Una maggioranza che non ha mai vissuto l'anarchia e le feroci contrapposizioni che vive il PD e che non è mai stata un "soviet" o una caserma, ma una realtà viva che discute con grande animo e senza doppiezze. In buona sostanza, nel Consiglio Comunale di ieri si è approvato un atto fondamentale per impedire il dissesto finanziario del Comune, ma si è anche palesata - ancora una volta - la solita strategia dei pifferi di montagna, l'unica che la sinistra riesce a mettere in campo: pensavano di scendere dalla montagna per suonare ma dovettero tornare a casa suonati.