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Cronache di ritardi non annunciati. Il comitato pendolari Roma-Firenze e i disguidi degli ultimi giorni

giovedì 13 dicembre 2012
di Comitato pendolari Roma-Firenze

Orvieto martedì 4 dicembre 2012 ore 7.30 - Treno IC 581 

Saliamo ad Orvieto come tutte le mattine di un giorno lavorativo. Come spesso accade, anche stamani una carrozza, la 6, è chiusa per assenza di corrente elettrica. Treno tagliato a metà. Le persone si ammassano nei corridoi perché i posti a sedere non ci sono più, alcuni viaggiano in piedi, i più fortunati seduti sugli "strapuntini".

 

Sotto la galleria di Orte il treno si ferma, silenzio elettrico. Alle 8.25, ora in cui il treno dovrebbe arrivare alla stazione Termini, decidiamo di cercare il controllore per sapere perché siamo fermi da mezz'ora.

 

Troviamo finalmente, in prima classe e comodamente seduta, una controllora che seraficamente ci dice che i microfoni del treno sono rotti e che lei si è già disturbata ad avvisare personalmente i viaggiatori fino alla carrozza n. 3…. Peccato! Noi siamo alla 4. Le chiediamo di disturbarsi a venire ad informare, bontà sua, anche gli altri viaggiatori dalla 4 in giù. Lei si alza, si incammina,  poi però di nuovo si ferma alla 3. Forse perché i corridoi sono pieni di gente? Chissà! Arriviamo finalmente alla stazione Termini alle 9.20 con un'ora di ritardo.

 

Roma martedì 4 dicembre 2012 ore 16.30 - treno IC 594

Il treno arriva da Napoli quasi puntuale. Saliamo ma non parte. Dopo circa mezz'ora andiamo ad informarci per sapere i motivi del ritardo. Nessun controllore reperibile, ma ci accorgiamo che è  sparita la locomotiva, o forse non è mai arrivata. Si parte dopo un'ora e questa volta il controllore ci informa del ritardo.

 

Roma martedì 4 dicembre 2012 ore 18.25 - Treno IC 596

Un treno che nasce da Roma Termini …finalmente! Non avrà problemi. Invece anche oggi il treno arriva in ritardo dal deposito privo del locomotore e gelido. Facendo una valutazione comune i passeggeri decidono di provare con il "Vienna" delle 19.05. Poi invece il tabellone segnala la partenza dell'IC dopo 10 minuti e molti decidono di migrare dal Vienna all'IC. Siamo ancora una volta privi di informazioni, è un "terno al lotto". Nuova beffa, parte prima il Vienna, l'IC arriva a Orvieto alle 20.33, con 1 ora e 20 di ritardo.

 

Roma giovedì 6 dicembre 2012 ore 15.36 - Treno IC 592

Il treno IC per Trieste arriva alla stazione in orario, saliamo e aspettiamo. Trascorsi venti minuti dall’orario di partenza, andiamo a chiedere al controllore il motivo del ritardo. Troviamo una controllora con vari piercing che ci dice che il motivo della partenza è la mancanza di documenti del treno. Ci facciamo delle domande: “Ma il treno ha dei documenti? Forse non ha il titolo di viaggio? Ma se anche così fosse, non potevano prepararli prima, visto che il treno nasce da Roma Termini?” Chissà, il treno parte con un’ora di ritardo.

 

Roma giovedì 6 dicembre 2012 ore 16.36 - Treno IC 594

Il treno arriva da Napoli con un'ora di ritardo. Saliamo sperando che, visto il ritardo, almeno la locomotiva sia pronta. Ma  neanche oggi si parte. Nessuna informazione. Andiamo a cercare il capotreno o anche un semplice controllore. Lo troviamo ed è già un miracolo. La locomotiva c'è ed è lì che aspetta, pronta!  Ma allora, perché?? "Sto chiamando, sto chiamando" ci dice il controllore (e noi ci domandiamo: chissà chi starà chiamando?". "Sto chiamando chi deve agganciare il locomotore!". Ecco…. questa ci mancava! Il treno parte anche oggi con un'ora di ritardo. 

 

Orvieto - lunedì 10 dicembre 2012 ore 7.30 - IC 581
Carrozza 7 chiusa. Passeggeri con prenotazione nella 7 chiedono informazioni al capotreno. Soluzione semplice. Secondo il capotreno chi ha la prenotazione nella carrozza chiusa può chiedere il corrispondente nella carrozza precedente dove sono seduti i pendolari. Forse che i pendolari non hanno pagato? Naturalmente i pendolari all'ingiustizia si rifiutano. Le porte a Termini non si aprono. Pazienza, la calma è una virtù.

 

Roma - martedì 11 dicembre 2012 ore 19,12 – Euronight 234

Saliamo sul treno alla ricerca di un posto a sedere, ricerca sempre più difficile perché viene utilizzato da un numero crescente di pendolari che, a causa del cambio di orario, non riescono più a prendere il treno IC 596, anticipato di 10 minuti. Il treno non parte, chiediamo al controllore. Ci risponde scocciato che “loro sono pronti” ma è il segnale che non viene aperto.

Arriviamo a Orvieto alle 21 con quaranta minuti di ritardo.

 

Orvieto - mercoledì 12 dicembre 2012 ore 7,30 – IC 581

Il treno parte da Orvieto con ritardo perché le porte non si aprono. Ci dicono che è un nuovo sistema di “allineamento” di chiusura e apertura delle porte. Se ne aprono solo due e tutti di corsa le raggiungiamo e saliamo. I minuti di ritardo non vengono recuperati e anzi, forse a causa del gelo, si percorre la linea molto lentamente. Nessuna informazione ci viene data dal controllore fino a quando il treno non si ferma sul ponte del Tevere. E’ allora che sentiamo dai microfoni la sua voce: “Si avvisa la gentile clientela che siamo fermi in un punto in cui è vietata la discesa”. Peccato, avevamo effettivamente pensato di tuffarci dal ponte. Arriviamo a Roma con trentacinque minuti  di ritardo.

 

Roma mercoledì 12 dicembre 2012 ore 16.36 - Treno IC 594

Partiamo da Roma alle 17,05 e arriviamo a Orvieto alle 18 con venti minuti di ritardo. E’andata bene ha recuperato una parte del ritardo.

 

Roma mercoledì 12 dicembre 2012 ore 18.15 - Treno IC 596

Il treno parte in ritardo e arriviamo alla stazione di Orvieto alle 19.35 invece che alle 19.15.

 

Orvieto - giovedì 13 dicembre 2012 ore 7,30 – IC 581

Il treno arriva alla stazione di Orvieto con venti minuti di ritardo. Sarà di nuovo a causa del gelo e qualche scambio sarà bloccato. Ci chiediamo: “ma nel nord Europa come fanno? Possiamo fare come fanno loro?”. Il treno arriva. Le porte non si aprono. Poi se ne aprono solo due e tutti velocemente saliamo, ignari del calvario che ci aspetta. Il treno dovrebbe percorrere la direttissima invece esce a Orte e si ferma in stazione. Nessuno ci informa. Telefoniamo ad altri pendolari che si trovano su treni precedenti. Purtroppo ci dicono che i loro treni sono stati convogliati sulla linea lenta con ritardi di circa due ore. Arriva l’avviso del controllore: “Ci scusiamo ma il treno dovrà percorrere la linea lenta e porterà un ritardo stimato in due ore”. Il treno riparte, instradato sulla lenta e a pochi chilometri da Orte si ferma di nuovo in un punto dove è possibile vedere la linea direttissima. Ci accorgiamo che i treni hanno ripreso a viaggiare a gran velocità. Ci sentiamo ingannati, sequestrati, truffati.

 

Il treno arriva a Roma Termini alle 10,50 con due ore e mezzo di ritardo. Stamani ogni lavoratore ha perso due ore e mezza. Se si moltiplica per i mille lavoratori che si trovano sul treno fanno 2500 ore non lavorate.


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