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L'assessore Marino affosserà anche il Laboratorio Teatro?

domenica 1 luglio 2012
di Paolo Borrello

Caro Marco, 
come assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Orvieto ti stai sempre di più affermando come un buon "affossatore" di attività e strutture che operano nel settore della formazione e della cultura. Un inciso, per chi non conoscesse il significato preciso del verbo affossare -, secondo il dizionario Sabatini Coletti, riportato su www.corriere.it, affossare un'iniziativa vuol dire "far precipitare qualcosa nel nulla". E tale significato è molto appropriato ed utile per capire meglio quanto sta avvenendo.

Caro Marco sei stato uno dei principali sostenitori del trasferimento del Centro studi città di Orvieto dai locali siti in piazza del Duomo in altri locali, del tutto inadeguati, localizzati presso il palazzo Simoncelli, che dovrebbe essere sede del museo della Ceramica (in questo modo si affosserà anche il museo?). Già il Centro studi ha dei notevoli problemi di natura finanziaria, derivanti principalmente dai mancati versamenti da parte dei soci fondatori delle quote annuali, e le sue difficoltà non potranno che aumentare in considerazione dell'inadeguatezza della nuova sede.

Ma evidentemente ciò non è stato sufficiente. Infatti con la decisione di affidare all'associazione Te.Ma. la gestione della struttura del Carmine che, per molti anni è stata la sede delle attività del Collettivo Teatro Animazione, sia di quelle formative che di quelle spettacolari, oggettivamente stai tentando di affossare quanto meno le attività formative del Cta che vanno sotto il nome, onnicomprensivo, di Laboratorio Teatro.

Io non posso non occuparmi di tali problematiche in quanto, quando presentai la mia candidatura a Sindaco di Orvieto, rilevai che nell'ambito delle attività culturali un ruolo prioritario dovesse essere attribuito a quelle attività che stabilmente e con continuità svolgono anche un ruolo di natura formativa (il Laboratorio Teatro, la Scuola di Musica, la Biblioteca comunale...).

Per la verità la decisione di affidare alla Te.Ma. la gestione del Carmine non è che l'ultimo atto di una pervicace e aprioristica volontà da parte tua di contrastare le attività del Cta, anche quelle del Laboratorio Teatro, forse volendo privilegiare altri soggetti e altre attività. Infatti il Cta è stato "sfrattato", ormai dall'inizio del corrente anno, dal Carmine, con il progetto di realizzare una gara per lo svolgimento delle attività formative nel settore teatrale presso un'altra sede, il palazzo dei Sette, anch'essa inadeguata allo svolgimento di quelle attività.

Evidentemente questa Amministrazione non l'"azzecca" nemmeno una per quanto riguarda le sedi delle attività formative e culturali...

E il Carmine? Doveva diventare una struttura utilizzabile da tutti, ormai liberata dagli intenti prevaricatori che da anni erano stati portati avanti dal Cta...

Risultato? La gara non è stata fatta, il Carmine per ora è rimasto inutilizzato.

Certo le attività formative il Cta le ha realizzate ugualmente ma con notevoli difficoltà, dovendo utilizzare sedi "di fortuna". Questo ha comportato, oggettivamente, al di là delle buone intenzioni degli operatori del Cta, un peggioramento della qualità delle attività formative e una riduzione del numero di quanti hanno partecipato a quelle attività. E pensare che quando il Laboratorio Teatro aveva sede presso il Carmine, ogni anno erano circa 200 i partecipanti ai diversi corsi e l'impegno finanziario del Comune di Orvieto era modesto (25.000 euro) ed inoltre gli operatori che erano coinvolti nello svolgimento di quelle attività formative non erano pochi, alcune decine.

Io non voglio fare il difensore, d'ufficio o non, del Cta. Molto probabilmente, come tutti, nel corso della sua pluriennale attività (sono già passati 25 anni dalla "fondazione" del Laboratorio Teatro) può aver commesso degli errori. Ma le sue attività sono state valutare positivamente da molti, altrimenti non vi sarebbe stato quel numero di partecipanti ai diversi corsi, così elevato, né altrettanto numerosi sarebbero stati i partecipanti alle attività "spettacolari" che negli ultimi anni furono denominate "Venti Ascensionali". A proposito di "Venti Ascensionali" quest'anno è stata attuata una versione di questa manifestazione senza dubbio molto interessante ma oggettivamente di portata ridotta rispetto a quanto avvenuto negli anni passati. E il prossimo anno anche "Venti Ascensionali" sarà affossata?

E che cosa sarebbe stato necessario fare, invece, a mio avviso?

Sarebbe stato necessario realizzare una gara a cui potessero partecipare non solo il Cta ma anche altri soggetti, se esistenti e se disponibili, per la gestione del Carmine sia per lo svolgimento delle attività formative sia per lo svolgimento delle attività spettacolari, in campo teatrale.

Sarebbe stata la scelta più ragionevole. Ma, sempre più spesso, questa Amministrazione non sembra essere guidata dalla ragionevolezza nelle sue azioni, in settori anche molto diversi.

Peraltro non si può non rilevare che nemmeno i gruppi di opposizione, nel Consiglio comunale di Orvieto, si sono occupati a sufficienza di quanto è avvenuto o sta avvenendo relativamente alla gestione del Carmine. Non mi sembra che questi gruppi abbiano presentato ad esempio un'interpellanza a questo proposito. Si muoveranno quando "i buoi saranno ormai usciti dalle stalle"?

E poi un ultimo interrogativo. L'associazione Te.Ma. sta diventando una sorta di "multiutility" del Comune di Orvieto. Si sostiene che dovrebbe gestire oltre al Carmine, oltre al Teatro Mancinelli, anche il pozzo di San Patrizio, addirittura il palazzo dei Congressi. Ma l'associazione Te.Ma. sarà in grado di farlo? Ha al proprio interno le competenze necessarie? E poi, è corretto, dal punto di vista giuridico, che le vengano affidati questi servizi senza che si proceda a nessuna gara, considerando soprattutto che fra i soci vi sono anche dei privati?